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Palermo, investita da un'auto: muore dopo nove giorni

Non ce l'ha fatta Carmela Scibetta, la pensionata rimasta gravemente ferita la sera del 20 settembre in via Alcide De Gasperi, a pochi metri dalla sua abitazione, mentre stava andando a comprare il pane

PALERMO. Una vita trascorsa oltreoceano e poi il ritorno a Palermo. Ma ad 83 anni non aveva ancora perso la buona abitudine di ritornare negli Stati Uniti, il paese che l’ha ospitata per gran parte della sua vita.
I familiari ricordano così Carmela Scibetta, la pensionata rimasta gravemente ferita la sera del 20 settembre in via Alcide De Gasperi, a pochi metri dalla sua abitazione, e deceduta dopo avere lottato contro la morte per nove giorni. «Fino alle diciotto di quel tremendo martedì era stata a casa – racconta la figlia, mentre si trova insieme ad alcuni cari della donna davanti alla camera mortuaria di Villa Sofia – . Ne sono certa perché ho parlato con lei al telefono. Poi, mamma è scesa per andare a comprare il pane e ha portato con sé solo i soldi e le chiavi di casa. Per questo non è stato possibile avere sue notizie subito, ma abbiamo dovuto fare ricorso alla trasmissione «Chi l’ha visto?». Avevamo chiamato, infatti, autorità ed ospedali prima di contattare la redazione del programma, ma nessuno ci ha potuto dire nulla perché la sua identità era ancora ignota». Carmela Scibetta è stata investita da un’auto mentre attraversava le strisce pedonali dell’incrocio di via Ausonia, dove viveva al civico 110, con via Alcide De Gasperi. A travolgerla una Fiat Cinquecento, condotta da G.B. di 71 anni, che arrivava da piazza Karol Wojtyla e viaggiava in direzione di via Empedocle Restivo. La donna, a causa dell'urto, è stata scaraventata a terra ed ha battuto la testa sull'asfalto ed è entrata in coma. «L’autista che l’ha travolta si è fermato a prestare soccorso – continuano a raccontare i familiari –, ma in quel momento è passata un’ambulanza che l’ha subito trasportata a Villa Sofia. Non aveva i suoi documenti con sé».
Non appena giunta in ospedale, la donna è stata ricoverata al reparto trauma center con la prognosi riservata. «Aveva parecchia paura di auto e motori, di attraversare la strada – dice la figlia –. La vita è fatta di fatalità. E pensare che mi rimproverava sempre quando uscivamo insieme, era prudente persino quando doveva attraversare con il semaforo pedonale verde».
Carmela Scibetta si era trasferita a Baltimora, negli Stati Uniti, nel 1957. «Era andata lì per seguire suo marito, che lavorava per un’importante azienda tessile, ed è rimasta per 65 anni. Parlava perfettamente l’inglese – continuano a raccontare i parenti – e lì ha lavorato come cassiera in un supermercato, ma anche in una farmacia. Ha svolto diverse professioni ma non per necessità, solo perchè cercava il contatto con la gente. Non sapeva stare a casa senza fare nulla. Era molto religiosa, dedicata alla famiglia». Tra le sue passioni anche la lettura: «Ha cominciato in tarda età – conclude la figlia –. Spesso le regalavo libri, gli scaffali della sua casa ne sono pieni».
Nel 2001, poi, Carmela Scibetta è tornata a Palermo. «Faceva comunque la spola tra qui e gli Stati Uniti: andava lì anche più volte in un anno».
In America, infatti, vive ancora uno dei suoi due figli ed è seppellito il marito, morto molti anni fa. I funerali della signora verranno celebrati alla fine della prossima settimana nella chiesa di via Ausonia. Subito dopo la salma sarà trasferita negli Stati Uniti dove, dopo una seconda messa, sarà seppellita nella tomba di famiglia, accanto a quella del marito.

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