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Carne ai solfiti, controlli anche in provincia di Palermo

Dopo le 50 denunce in città scattano nuovi accertamenti dei carabinieri del Nas

PALERMO. Tremano anche i macellai della provincia. Dopo le 50 denunce nel capoluogo, sono scattati i controlli pure fuori città, per verificare se la carne viene colorata con i solfiti di sodio. Anche in moltissime macellerie i controlli hanno dato esito positivo, come a Cefalù. È questo è uno dei primi centri passati al setaccio dagli uomini del Nas. «Alcuni macellai stanno collaborando in questa inchiesta che si preannuncia lunga e complessa - dicono gli investigatori -. A proporre loro l'utilizzo dei solfiti sono i rappresentanti che consegnano la carne, quasi sempre importata e dall'estero, con le bustine. In questo modo, dicono al commerciante, la carne non la butti via. Resta sempre rossa e i consumatori l'acquistano». Uno dei tanti specchietti per le allodole che ingannano i clienti che si ritrovano a mangiare cibo adulterato. 
In loro soccorso arriva la Coldiretti che consiglia, visto quanto successo e il nuovo allarme alimentare, di acquistare solo carne siciliana. «Lo scorso anno il macello di Ragusa ha spedito tantissimi chili di carne in Francia perché in Sicilia non si riusciva a vendere la carne. Adesso c'è carne macellata, ottima carne macellata a Gangi che non arriva nelle tavole dei palermitani. Bisogna consumare carne siciliana perchè è sicura». Parole del presidente e del direttore della Coldiretti regionale Alessandro Chiarelli e Giuseppe Campione. «Dobbiamo capire una volta per tutte che più carne si importa più pericoli si incontrano - proseguono -. Bene i controlli ma non si può pensare di andare avanti così permettendo che sulle tavole arrivino merci che solo per affrontare il viaggio hanno bisogno di conservanti».

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