PALERMO. Pollice verso per il bilancio consuntivo di palazzo delle Aquile. Il consiglio comunale giovedì sera ha votato no al rendiconto per il 2010, «congelando» di fatto, almeno per un mese, i ventidue milioni di euro destinati, tra gli altri, ai teatri e alle attività sociali. Un’azione, questa, che per l’opposizione ha un dichiarato valore politico e che comunque mette a segno un duro colpo per l’amministrazione Cammarata, che si è vista negare i consensi anche da alcuni membri del partito di maggioranza. Nello specifico, il bilancio consuntivo conta un avanzo pari a circa 49 milioni di euro (oltre i 30 dei debiti fuori bilancio per il 2010, ndr). Soldi, questi, che fino all’approvazione del rendiconto – che adesso passa nelle mani di un commissario, ancora da nominare, che dovrà rimettere mano al testo prima di inviarlo alla giunta e poi, di nuovo, al consiglio – restano bloccati. Per l’esattezza, si tratta di 28 milioni di euro cosiddetti «vincolati», non spesi cioè nella gestione precedente e utilizzabili solo per la realizzazione dei progetti originari; e dei restanti circa 21 milioni di euro di somme «libere». E proprio qui i nodi vengono al pettine. Poco più di sette milioni dei 21 sono quelli che andranno a finanziare i teatri e le attività sociali, mentre quasi otto dovranno servire a coprire i debiti fuori bilancio 2011. Restano congelati anche i restanti sei milioni, fino ad ora non destinati a nessun settore o attività.
«La bocciatura del bilancio consuntivo – dichiara Giulio Tantillo, capogruppo del Pdl – è un atto meramente politico. Di certo, però, in questo momento sono a rischio fondi importanti come quelli destinati ai teatri e alle attività sociali». Una dichiarazione, questa, che secondo il consigliere comunale del Pd, Rosario Filoramo, è di puro «terrorismo politico – dice –. Se l’amministrazione avesse ritenuto prioritari i fondi per i teatri e le attività sociali, li avrebbe attivati senza destinarli all’avanzo di gestione. I soldi comunque – aggiunge – non vanno perduti perché, con l’intervento del commissario, il bilancio consuntivo verrà approvato». «Votare contro il consuntivo – aggiunge Salvo Italiano, capogruppo dell’Udc – è stato un mezzo per arrivare a dimostrare la politica di pochezza e pressapochismo di questa amministrazione». La questione si sposta, dunque, sul piano della politica. E vede alcuni membri della maggioranza schierarsi dal lato dell’opposizione (24 contrari, 18 favorevoli, 1 astenuto ndr), come nel caso di Maurizio Miceli del Pdl. «Non sono disponibile ad approvare il rendiconto – aveva dichiarato già nei giorni scorsi –. Vogliamo la certezza che ci si rivolga ai cittadini più deboli e meno protetti e non a spese a pioggia del tipo chiaramente pre-elettorale». Si è astenuto, invece, Giovanni Lombardo, fino a dieci giorni fa nel Pdl e adesso passato al gruppo Misto. «Una crisi della maggioranza? Sicuramente c’è qualcosa che non va – conclude Tantillo –. Miceli sta riflettendo se lasciare il Pdl. C’è un problema di partito, su cui bisogna riflettere».
Palermo, il consiglio dice no al consuntivo: bloccati 22 milioni
Al Comune pollice verso al rendiconto del 2010, congelando di fatto almeno per un mese fondi destinati anche a teatri e servizi sociali. Alcuni consiglieri del centrodestra si sono schierati con l'opposizione
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