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Nuovi arrivi a Lampedusa: sei barconi nell'isola

Sono stati avvistati, e sono stati predisposti i soccorsi di guardia di finanza e guardia costiera, i sei natanti carichi di migranti e finora di questi ne sono arrivati tre con rispettivamente 80, 66 e 60 persone. Entro stanotte dovrebbero arrivare le altre tre imbarcazioni

LAMPEDUSA. Riprendono i viaggi dell'immigrazione dal Nordafrica verso Lampedusa e stavolta i porti di partenza sembrano essere tunisini e non quelli libici. Gli ultimi arrivi risalivano al 3 settembre scorso quando erano giunti 4 tunisini su una barchetta. La notte scorsa alle 2.45 è arrivata direttamente sul molo Favaloro un'imbarcazione con 66 tunisini, tra cui due minorenni. Era "l'antipasto" di ciò che è seguito dopo. Sono stati avvistati, e sono stati predisposti i soccorsi di guardia di finanza e guardia costiera, altri sei natanti carichi di migranti e finora di questi ne sono arrivati tre con rispettivamente 80, 66 e 60 persone. Entro stanotte dovrebbero arrivare gli altri tre natanti. Nel centro di accoglienza stimano che in tutto arriveranno 650 extracomunitari oltre ai 66 giunti di notte che si aggiungono ai 568 già presenti sull'isola.   Il sindaco delle Pelagie, Dino De Rubeis, dopo le diverse proteste che si sono susseguite nei giorni scorsi di extracomunitari che volevano lasciare i centri di accoglienza isolani, soprattutto per timore di essere rimpatriati, è sbottato: "Lampedusa ha già dato tanto ed è ora di finirla. Devono dirci una buona volta cosa intendono fare delle nostre isole. Senza più nascondersi dietro a dei semplici: risolveremo il problema". "Con oltre mille immigrati tunisini sull'isola, vengono meno tutte le condizioni di sicurezza - aggiunge - Finiamola con questo mercato di carne umana. Invito il presidente del consiglio a tornare da noi per risolvere il problema definitivamente. Oppure ci dica se dobbiamo diventare un mega carcere in mezzo al Mediterraneo costringendo la popolazione locale a dovere emigrare e forse doversene andare in Tunisia".   Dalla costa tunisina di Mahdia, invece, è partito questa sera Georges Alexandre, 42 anni, un franco-canadese difensore dei diritti umani del Gruppo EveryOne e del movimento 'Kayak per il diritto alla vita'. Ha lasciato il porto in kayak in direzione di Lamepdusa. Alexandre ha abbandonato il suo lavoro di impiegato in Canada per sposare la causa dei diritti umani a favore degli immigrati e impiega risorse personali per aiutare i migranti. Sarà seguito da un'imbarcazione francese con equipaggio franco-italiano e dopo aver raggiunto l'isola pelagica vorrebbe remare fino a Malta e quindi navigando lungo le coste italiane vuole raggiungere Bruxelles per consegnare al Parlamento europeo una richiesta di maggiore attenzione verso la vita e i diritti dei migranti.

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