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Sciopero degli autisti Amat: Palermo rimane a piedi

I dipendenti dell'azienda che gestisce il trasporto pubblico del capoluogo hanno improvvisamente incrociato le braccia per il mancato pagamento degli stipendi di luglio. Il Comune: "Dalla Regione arrivano 3 milioni, situazione sbloccata", ma l'Amat smentisce e sostiene i propri lavoratori. In tutto questo esplode la rabbia dei pendolari, rimasti ad aspettare i mezzi per ore sotto il sole

PALERMO. Palermo è letteralmente rimasta "a piedi". I dipendenti dell'Amat, l'azienda che gestisce il trasporto pubblico urbano, hanno iniziato uno sciopero improvviso rivendicando il pagamento degli stipendi di luglio. Con non pochi disagi per i cittadini, che si sono ritrovati ad attendere alle fermate anche per intere ore. Un fulmine a ciel sereno insomma , anche in una splendida giornata d’estate, per tutti i pendolari. "I lavoratori dell'Amat sono senza stipendio, non possono pagare il prezzo delle disattenzioni e delle inefficienze della politica – ha detto Mimmo Perrone, segretario provinciale Fit Cisl Palermo -. Il comune non ha provveduto ad eseguire il mandato a favore dell'Azienda, nonostante i proclami della scorsa settimana del sindaco che garantiva la regolarità degli stipendi per tutti i lavoratori".



Una boccata di ossigeno, però, è sembrata arrivare da Giuseppe Genco, assessore comunale alle Partecipate, quando nel corso della giornata ha annunciato che "la Regione ha sbloccato altri tre milioni di euro che sono in grado di risolvere, almeno momentaneamente, la situazione dell'Amat". Intanto, il "Comune - spiega Genco - ha già versato 25 milioni sui 27 previsti da contratto di servizio. Non so fino a quando basteranno questi soldi, ma per il momento possiamo dire che la situazione è rientrata".



Ed è stato proprio Mario Bellavista, presidente di Amat, a smorzare l'euforia: "Purtroppo - ha dichiarato -, le somme indicate dall'assessore Giuseppe Genco, per un totale di circa 6 milioni (tre da parte del Comune e tre dalla Regione), e che comunque ad oggi non risultano accreditate nelle casse dell'Amat, non sono sufficienti al pagamento degli stipendi, dei relativi oneri fiscali e contributivi. Il piano dei pagamenti per il mese di luglio – ha concluso -, approvato dal socio nell'assemblea ordinaria del 29 novembre 2010, ammonta a circa 9 milioni. Siamo quindi in attesa e fiduciosi dell'intervento indispensabile per la copertura complessiva dell'ulteriore fabbisogno".


Bellavista, inoltre, si è detto solidale nei confronti dell’azione degli autisti, dichiarando che l’azione dei lavoratori è sicuramente  “comprensibile”, auspicando che tutto rimanga nei limiti della civiltà. Ma intanto Palermo è praticamente paralizzata: senza autobus e visti anche i noti problemi della metropolitana, di fatto non ci sono mezzi pubblici. E in un momento come questo, è un vero colpo al cuore inflitto alla cittadinanza. I pendolari se ne rendono conto e esprimono tutta la loro rabbia, che in maniera poco contenuta. C’è chi si lamenta delle solite e durature magagne del Comune, incapace di giostrare la situazione con l’azienda, e c’è chi invece si lamenta con gli autisti stessi, “colpevoli” di aver lasciato una città a piedi. Un’immagine a questo punto nemmeno figurata per una Palermo alle prese con un nuovo, grossissimo problema.

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