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"Scusate ma questa è l'unica strada"

Un autista dell’Amat, che preferisce mantenere l’anonimato, ha scritto alla redazione di www.gds.it per spiegare le ragioni di chi protesta. Ecco il suo sfogo

Salve, ci dispiace aver creato disagio alla cittadinanza, ma purtroppo si è toccato il fondo e questo è stato l’unico modo per protestare.
Circa 3 mesi fa abbiamo avuto lo stesso problema, con un ritardo di circa 18 giorni e da lavoratori giudiziosi non abbiamo fatto nessuna azione eclatante anzi abbiamo continuato a svolgere il nostro dovere cercando di dare una risposta a tale problema con la frase “può capitare”.
Adesso si è riproposto il problema (divenuto a questo punto “vizio”) e allora no, non ci stiamo, non possiamo più subire questo essere maltrattati dal Comune e dall’Azienda,  non essere considerati essere umani che devono campare la famiglia, pagare le bollette, il mutuo e quant’altro.
L’essere maltrattati avviene anche con taluni utenti, sul classico ritardo dove è sempre l’autista il colpevole perché purtroppo noi autisti siamo a diretto contatto col cittadino e ci prendiamo tutte le lamentele e in piccoli casi anche aggressioni fisiche, perché la faccia ce la mettiamo noi, mentre i responsabili la fanno franca come sempre. Vorrei citare qualche esempio: La Linea 704 (d’estate è coperta da 4 vetture) che devono coprire il percorso in 1 ora e 12 minuti con partenze ogni 18 minuti, se ne manca una la successiva passerà dopo 36 minuti e se nel frattempo se ne guasta una seconda vettura? Bhè, conti alla mano, passerà dopo 54 minuti. E’ sempre dell’autista quindi la colpa? O del parco macchine vetusto? Chi è che fa uscire queste vetture sa che puntualmente si guasteranno per strada e non è l’autista che decide la mattina quale vettura utilizzare, ma vengono assegnate.
Quindi i ritardi avvengono sia per guasti ma anche per il modo in cui non si rispetta il codice della strada. Le corsie preferenziali vengono percorse ed occupate da mezzi privati dove oramai regna l’indifferenza totale, (viale Strasburgo, via Sciuti, via Roma) e specialmente negli incroci o strade strette dove far transitare o far svoltare un mezzo lungo è difficile se non impossibile.
Adesso siamo anche in ferie programmate da 15 giorni ciascuno, ci sono colleghi che nemmeno sono potuti partire per le vacanze per mancanza di soldi, dopo un anno di lavoro tra stress, traffico e turni di lavoro (ci svegliamo anche alle 2 di notte) e non è giusto.
Vorrei ricordare che lo sciopero selvaggio ha accomunato non solo gli autisti, ma anche meccanici, amministrativi e quanti vivono di questo stipendio da dipendente.
Grazie per chi ha avuto comprensione e porgiamo le nostre scuse per il disagio.

UN DIPENDENTE



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