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Ambiente, in Sicilia record di violazione delle coste

La regione è al secondo posto della classifica nazionale del mare illegale con 1,2 violazioni per ogni chilometro di costa. Il dato è fornito da Goletta Verde di Legambiente che monitora mari e coste italiane e che da domani sarà a Palermo

PALERMO. La Sicilia è ancora vittima dei "pirati del mare": la regione è al secondo posto della classifica nazionale del mare illegale con 1,2 violazioni per ogni chilometro di costa. Il dato è fornito da Goletta Verde di Legambiente che monitora mari e coste italiane e che da domani sarà a Palermo.   


Nel 2010 sono 1.813 le infrazioni accertate, con 2.216 persone arrestate e 564 sequestri effettuati, in pratica il 15,3% delle violazioni commesse sul territorio nazionale.    "Su un litorale che vanta ben 1.483,9 km di costa, nello scorso anno,  - spiega una nota - c'é stato un illecito ogni 1,2 km. La Sicilia in particolare, si aggiudica la medaglia d'oro per l'abusivismo edilizio: nel 2010, le forze dell'ordine e le Capitanerie di porto hanno accertato 682 reati legati al cemento sul demanio, quasi il 6% del totale nazionale, hanno denunciato o arrestato 1.041 persone e sequestrato 296 manufatti".   Goletta Verde consegna simbolicamente una doppia Bandiera Nera, il poco ambito riconoscimento attribuito dalla campagna ambientalista per gli scempi e la cattiva gestione a danno di mare e coste: "la prima, - si legge nella nota di Legambiente .- al sindaco di Campobello di Mazara, Ciro Caravà che, eletto per la seconda volta, ed evidentemente mosso da interessi elettorali ben lontani dai principi di legalità e della tutela dell'ambiente, ha prospettato ai suoi concittadini il condono per le loro case abusive sulla costa, ben 800". 


"La seconda - prosegue - a Gesualdo Campo, direttore generale dell'assessorato regionale dei Beni culturali, per aver presentato nell'ultima finanziaria un emendamento per una sanatoria generalizzata del cemento illegale lungo le coste che, per fortuna, è stato bocciato".    "Sono passati 26 anni dalla prima sanatoria nazionale, quella delle barricate a difesa del cemento abusivo lungo le nostre strade. - spiega Mimmo Fontana, presidente di Legambiente Sicilia - Quella cultura è ormai minoritaria nella società siciliana, ma evidentemente vi sono ancora 'sacche di resistenza' dure a morire".

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