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Famiglia sterminata, vittime colpite da 25 proiettili

L'assassino animato da una furia omicida, secondo la prima ispezione cadaverica

GELA. Una furia omicida di inaudita violenza avrebbe animato l'assassino che venerdì mattina ha sterminato la famiglia Militano (padre, madre e figlio di 13 anni), in contrada "Desusino", nel territorio di Butera (Caltanissetta).
Dalle indiscrezioni filtrate, la prima ispezione cadaverica precedente l'autopsia, ancora in corso nell'obitorio di Gela, pare che Filippo Militano, l'agricoltore licatese ucciso per ultimo nella sequenza della strage, sia stato raggiunto da ben 14 colpi di pistola calibro 7,65. Il cadavere era crivellato di proiettili.
Altri 11 sarebbero stati sparati contro la donna e il suo figliolo, in varie parti del corpo: cinque colpi per il ragazzo, Salvatore, che era andato ad aprire il cancello al suo carnefice, sei per la madre, Giuseppa Carlino. Tre colpi sono andati a vuoto. Tecnicamente, un armiere spiega che l'assassino potrebbe avere usato caricatori bifilari da 14 colpi ciascuno e un eventuale quindicesimo colpo in canna.
Una potenza di fuoco devastante che non ha lasciato scampo alla vittima designata, raggiunta dal killer nei campi mentre arava e nonostante un vano tentativo di fuga.

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