PALERMO. La sesta sezione della corte d'appello di Palermo ha ridotto molte delle condanne inflitte in primo grado a 44 imputati accusati di estorsioni a imprenditori e commercianti e arrestati nell'operazione Addiopizzo. Tra gli imputati ci sono anche commercianti imputati per non aver ammesso ai pm di avere pagato il pizzo. A uno di loro, Giampiero Specchiarello, assistito dall'avvocato Giovanni Castronovo, è stata ridotta la condanna da sei a quattro mesi La condanna più alta è stata di 18 anni e sei mesi di carcere ed è stata inflitta a Nino Mancuso (in primo grado ne aveva avuti 20). Ridotta anche la pena di Michele Catalano, da 20 a 18 anni, e di Domenico Ciaramitaro, da 18 a 16 anni. A Calogero Lo Piccolo, figlio del boss Salvatore e fratello del mafioso Sandro, sono stati inflitti 19 anni con il meccanismo della continuazione con una precedente condanna. Confermati i risarcimenti alle parti civili, fra cui le associazioni antiracket Addiopizzo, Centro Pio La Torre e Fai.
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