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Caso Vitrano, Ingrassia parla di "altre tangenti"

Quella da diecimila euro non sarebbe l'unica incassata dal politico del Pd. A raccontarlo nel corso dell'interrogatorio davanti al Gip è stato l'ingegnere secondo cui il deputato avrebbe intascato ventimila euro per un altro cantiere

PALERMO. La tangente di diecimila euro non sarebbe l'unica incassata dal deputato Gaspare Vitrano per agevolare l'iter burocratico di alcuni impianti fotovoltaici.
A raccontarlo, nel corso dell'interrogatorio davanti al Gip, è stato l'ingegnere Pier Giorgio Ingrassia, secondo cui, Vitrano in passato avrebbe intascato ventimila euro per un altro cantiere.
Un particolare che trova conferma anche dalle intercettazioni: "Ci hanno riconosciuto tutto, tutto. Hanno riconosciuto i signori a questa terza parte e ci può parlare lei con i due fratelli", diceva riferendosi a due imprenditori di cui nel verbale di arresto viene specificato il cognome.    
Gli inquirenti sono convinti di avere scoperto un sistema ben strutturato. Più che agevolare le pratiche, il deputato sarebbe stato pagato preventivamente per non ostacolarle. Ingrassia spiegava, infatti, all'imprenditore che lo ha denunciato: "Le assicuro che le fanno finire di lavorare, perché questo è in grado di fare la politica, questo è in grado di fare con ispettorato del lavoro, questo sono in grado di fare con gli Assessorati, questi sono in grado di fare, io le do questo consiglio dopodiché lei è libero di regolarsi come vuole".
Ingrassia sarà di nuovo interrogato, probabilmente mercoledì, dai pubblici ministeri Maurizio Agnello e Emanuele Ravaglioli. 

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