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Omicidio Livatino, moglie del mandante scrive a Napolitano: "Salvi mio marito"

Salvatore Parla, 62 anni, condannato in via definitiva all'ergastolo è in gravi condizioni di salute. Chiesto al presidente della Repubblica il trasferimento in una struttura con ospedale

CANICATTI'. La moglie e l'avvocato difensore dell'ergastolano Salvatore Parla, 62 anni, condannato in via definitiva come uno dei mandanti dell'omicidio di Rosario Livatino, hanno scritto al presidente della Repubblica, dopo l'aggravarsi delle condizioni di salute dell'uomo. Chiedono che Parla, attualmente recluso a Secondigliano (Napoli), possa essere ospitato in una struttura dotata di ospedale.
Parla, a detta dei familiari e dell'avvocato difensore, Giovanni Salvaggio, avrebbe già tentato di farla finita tre volte, dopo che le sue condizioni fisiche sarebbero peggiorate. Il detenuto ha anche subito un intervento chirurgico nel 2005, dal quale non avrebbe tratto alcun giovamento. Oggi Parla, condannato assieme ad altre persone tra mandanti ed esecutori dell'agguato del 21 settembre 1990 in cui venne ucciso il 'giudice ragazzino', sarebbe ridotto su una sedia a rotelle e le sue condizioni fisiche andrebbero peggiorando.  
La moglie e l'avvocato si sono rivolti anche al ministro per la Giustizia, Angelino Alfano, al capo del dipartimento affari penali, nonché ai vertici del carcere di Secondigliano.

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