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Insegnante condannata, fece scrivere a un alunno "sono deficiente"

Il caso in una scuola media di Palermo. Un mese a Giuseppina Valido, che aveva punito il ragazzo per un episodio di bullismo: non andrà in cella per sospensione della pena e condono

PALERMO. Giuseppina Valido, 59 anni anni insegnante di lettere ormai in pensione, all'epoca dei fatti, punì un brutto episodio di bullismo avvenuto nella scuola media in cui prestava servizio, costringendo un suo alunno a fargli scrivere 100 volte sul quaderno "sono deficiente". Da qui la decisione della condanna ad un mese di reclusione , pena però annullata, per via della sospensione della stessa e del condono.
Con il rito abbreviato nel giugno del 2007, il gup aveva assolto la docente, ma il pm e la parte civile presentarono ricorso immediato, successivamente in secondo grado era stata chiesta una condanna a 14 giorni. Ma la terza sezione della corte d'appello è andata oltre le richiestwe dell'accusa, condannando ad un anno Giuseppina Valido.
L'insegnante adottò nei confronti del ragazzino protagonista dell'episodio di bullismo un provvedimento disciplinare particolare, facendo scrivere per cento volta sul quaderno "sono deficiente". Il motivo? Insieme a due coetanei aveva impedito ad un compagno di classe di entrare nel gabinetto, "non entri , sei una femminuccia, un gay". La vittima di questo episodio, per giorni e giorni, secondo quanto riferisce il padre, è rimasto traumatizzato, faticava a prendere sonno, e dovette ricorrere all'ausilio di uno psicologo.
E' di questi giorni il botta e risposta tra il legale dell'insegnante e il padre del ragazzino punito dalla docente: "Non è stata fatta giustizia nei confronti della mia assistita - ha dichiarato l'avvocato Sergio Visconti - la mia cliente è amareggiata e offesa". Di parere opposto il padre dell'alunno: "Ha avuto ciò che si meritava, doveva pagare il conto".

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