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Skipper-Lsu sulla barca del sindaco, nuovo rinvio

Il gup ha esluso un danno patrimoniale per l'amministrazione comunale di Palermo. L'udienza è stata rinviata al 21 febbraio per la decisione sulla richiesta di rinvio a giudizio

PALERMO. Se ci sono stati danni per il Comune di Palermo verrà valutato solo in un secondo momento. Intanto oggi è arrivato un nuovo rinvio per il processo che vede imputato il sindaco di Palermo, Diego Cammarata, per la vicenda di Franco Alioto, il dipendente della società di servizi Gesip che, durante l'orario di lavoro, faceva lo skipper della barca privata del sindaco Diego Cammarata.
Lo ha stabilito il gup Gioacchino Scaduto, davanti al quale il sindaco, l'ex direttore generale e l'ex amministratore delegato della Gesip, Giacomo Palazzolo e Felice Lombardi, e Alioto sono imputati di truffa e abuso d'ufficio. Il magistrato ha accolto, in parte, le istanze dell'avvocato Giovanni Rizzuti, legale del primo cittadino, che aveva eccepito la mancanza di legittimazione a costituirsi parte civile del Comune.
"Con riferimento a quanto sostenuto da alcune agenzie di stampa in cui si dice che il gup avrebbe ammesso la costituzione di parte civile del comune di Palermo in quanto si sarebbe cagionato un danno all'immagine, - dice Rizzuti - le notizie riportate inducono erroneamente a ritenere come accertato effettivamente tale danno". "Quanto all'asserzione secondo cui Alioto lavorava nella barca della famiglia Cammarata - dice - durante il suo orario di lavoro in Gesip, occorre precisare che la questione costituisce oggetto dell'accertamento giudiziale e, pertanto, nessuna decisione al riguardo è stata adottata".
Secondo il difensore, l'ente non avrebbe subito alcun danno dalla condotta di Alioto perché solo socio di Gesip. La giurisprudenza della Cassazione, infatti, in casi simili stabilisce che il danno si configura solo in capo alla società e non in capo ai singoli soci. Il gup ha deciso ritenendo fondata l'eccezione nella parte della insussistenza del danno materiale e non di quello morale. Durante l'udienza di oggi sono state poi affrontate altre questioni preliminari: come quella sulla presunta improcedibilità nei confronti degli imputati per mancanza di querela, sollevata sempre da Rizzuti.
Secondo il legale, la Gesip non è un'azienda pubblica, ma un soggetto di diritto privato, nonostante sia a totale partecipazione del Comune, e dunque la truffa sarebbe perseguibile solo a querela di parte e non d'ufficio. Sulla questione il gup si è riservato di decidere. Il legale ha poi chiesto l'ammissione delle testimonianze di una serie di persone, tra le quali gli agenti di scorta di Cammarata, che hanno sostenuto che il sindaco si raccomandava con Alioto di svolgere le sue mansioni di skipper fuori dall'orario di lavoro. Secondo la Procura, il sindaco avrebbe utilizzato Alioto come proprio marinaio personale durante le ore in cui questi sarebbe dovuto essere al lavoro alla Gesip e Palazzolo e Lombardi glielo avrebbero consentito, facendo in modo che l'effettiva presenza in servizio del dipendente non venisse controllata.
L'udienza è stata rinviata al 21 febbraio per la decisione sulla richiesta di rinvio a giudizio.

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