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Incendio sul traghetto Tirrenia: pm chiede nuovi accertamenti

Secondo la procura di Palermo potrebbe essere più di una le cause del rogo scoppiato sulla nave il 29 maggio 2009 durante un viaggio da Napoli al capoluogo siciliano

PALERMO. Potrebbero essere più d'una le cause dell'incendio scoppiato sulla nave della Tirrenia, in viaggio da Napoli a Palermo, il 29 maggio del 2009. La Procura del capoluogo siciliano, su istanza dell'avvocato di uno dei cinque indagati, il penalista Massimo Motisi, ha deciso di ampliare il quesito affidato ai periti e in origine limitato all'analisi dei due mezzi pesanti sotto sequestro da cui, secondo le prime ricostruzioni, sarebbero partite le fiamme, e di una parte del ponte del traghetto.   


Il pm Carlo Lenzi all'udienza di oggi, in cui si sarebbe dovuto svolgere l'incidente probatorio sulle iniziali domande formulate dagli inquirenti, ha chiesto ai tecnici di esaminare, oltre ai camion, gli impianti antincendio ed elettrici della nave. In questo modo sarà possibile accertare se nel rogo ci fu un concorso di cause: le fiamme scoppiate dai mezzi e omissioni o ritardi nello spegnimento dell'incendo. Se cioé a provocare l'incidente fu un guasto alla nave o problemi dei due veicoli pesanti.   


Dopo la modifica dei quesiti il gip Petrucci ha dato termine alle parti fino al 3 gennaio per indicare eventuali nuove domande da formulare ai periti e ha rinviato l'udienza al 10 gennaio.  Nel procedimento, con l'accusa di disastro colposo, sono indagati comandante, macchinista e un dipendente della nave e i proprietari dei due mezzi da cui sarebbero partite le fiamme.

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