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Con croce in spalla da Milano a Cefalù in tre mesi

Salvatore Glorioso è riuscito a concludere il suo viaggio penitenziale cominciato il Lombardia 10 luglio. Un atto di fede ma anche di denucia per il dramma di un padre che, dopo la separazione dalla moglie, non è più riuscito a vedere i figli

CEFALU'. Ha attraversato tutta l'Italia a piedi con una croce in spalla. E dopo quasi tre mesi é arrivato a Cefalù accolto e festeggiato da un gruppo di amici. Salvatore Glorioso è riuscito a concludere il suo viaggio penitenziale cominciato a Milano il 10 luglio. Era molto stanco quando intorno alle 16,30 è arrivato al borgo dei pescatori, alla periferia del paese dal quale era emigrato 30 anni fa.    


Vi è tornato da pellegrino non solo per testimoniare un atto di fede ma per denunciare il dramma di un padre che, dopo la separazione dalla moglie, non è più riuscito a vedere i figli: una ragazza di 17 anni e uno di 14.    Una piccola folla lo ha accolto vociante quando Glorioso è spuntato dall'ultima curva. Si trascinava una croce di legno di quattro metri alla quale ha applicato un paio di rotelle per renderne più facile il trasporto.    Glorioso, che ha 51 anni, indossava un gilet azzurro, pantaloncini jeans e scarpe da ginnastica: ne ha consumate tre paia durante la lunga traversata di quasi 1500 chilometri.    Nel gruppo di amici che ha accolto Glorioso offrendogli una bevanda fresca c'era anche il consigliere comunale Vincenzo Di Liberto. Dopo una breve sosta, l'uomo ha ripreso la sua croce e percorrendo contro senso il corso Ruggero prima è stato accolto dal vice sindaco Roberto Corsello e è arrivato a piazza Duomo per un altro incontro con la città.  Domani mattina Salvatore Glorioso riprenderà dal convento dei francescani, dove trascorrerà la notte, il suo viaggio verso il santuario di Gibilmanna, tappa conclusiva del suo lungo viaggio a piedi.

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