Martedì 07 Maggio 2024

Tunisino ucciso, si indaga su un giro di spaccio

PALERMO. Un regolamento di conti finito male. Un avvertimento sfuggito di mano, che si è trasformato in omicidio. Si fa sempre più lontana l’ipotesi di un movente passionale nell’uccisione del tunisino Oussema Jelassi, il ventiseienne morto a seguito di un incendio appiccato giovedì notte nella sua abitazione di via Parrocchia dei Tartari, a due passi dalla stazione centrale. Accertata l’ipotesi dolosa (sulla scena del delitto sono state ritrovate tracce di liquido infiammabile), adesso gli inquirenti della sezione omicidi della squadra mobile sono a lavoro nel tentativo di ricostruire le ultime ore di vita del nordafricano e soprattutto i possibili mandanti ed esecutori dell’omicidio.
Intanto, sono cominciati i primi interrogatori e ad essere stati ascoltati sarebbero il fratello della vittima, che lavora come pizzaiolo in una taverna improvvisata in un palazzo della zona, e altri conoscenti di Jelassi. Non è ancora stato possibile ascoltare, invece, Woldu Mulmwongel, la compagna ventiquattrenne del tunisino che si trovava in casa con lui al momento dell’incendio ma che è riuscita a salvarsi trovando rifugio nel bagno dell’abitazione. E’ infatti ancora nella prima rianimazione del Civico, in prognosi riservata, in attesa di essere trasferita in reparto dopo due sedute di camera iperbarica a cui è stata sottoposta negli ultimi due giorni. L'articolo completo nell'edizione cartacea del Giornale di Sicilia in edicola oggi, 29 agosto 2010

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