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Bellolampo, c'è il via libera per la quinta vasca

Dopo il collaudo tecnico fatto nel tardo pomeriggio di ieri, il prefetto Giancarlo Trevisone ha dato l'ok. L'Amia ora potrà entrare in possesso dell'opera

PALERMO. Il collaudo tecnico è stato fatto ieri, nel tardo pomeriggio. Per la quinta vasca di Bellolampo ora c’è l’ok. Lo fa sapere il prefetto Giancarlo Trevisone che è anche il commissario delegato per l’emergenza rifiuti. A Bellolampo con il direttore dei lavori Manlio Averna anche l’ingegnere Enrico Petralia chiamato ad effettuare la verifica tecnica al termine di una serie di sopralluoghi (quello di ieri è stato il quinto). E poi c’è tutto l’adempimento amministrativo da portare a compimento. Ma c’è già l’ok e oggi l’Amia potrà entrare in possesso dell’opera e cominciare a conferire l’immondizia dei palermitani e dei comuni autorizzati, circa duemila metri cubi al giorno.
Costata circa tre milioni e mezzo, la quinta vasca però continua a dividere prefettura e Amia. Dagli uffici di via Cavour anche nella nota di ieri sera si determina una capienza di 306 mila metri cubi e sei sette mesi di durata anche se la superficie stimata, 27 mila metri quadri, si avvicina molto, adesso, a quella valutata dal professore Federico Vagliasindi, l’esperto nominato dai commissari dell’Amia, che invece parla di 26 mila metri quadri. Ma è la pendenza di abbancamento che fa la differenza, con la prefettura che ha previsto una percentuale più alta rispetto a quella fornita dagli esperti Amia che a conti fatti parlano di una capienza di 170 mila metri quadri e quindi tre mesi di durata. Infatti il prefetto grazie ai poteri derogatori firmerà un’ordinanza che consentirà di abbancare rifiuti con una pendenza di 30 gradi. Ma a scanso di equivoci «la quantità di rifuiti che possono essere conferiti - dice la nota prefettizia - spetta esclusivamente ai progettisti».
In ogni caso il dialogo tra prefettura e Amia registra nuove fibrillazioni. Sebastiano Sorbello, commissario Amia aveva chisto di essere ammesso a partecipare alle fasi di collaudo. «Nessuno li obbligava a farci partecipare, era una richiesta dettata solo da ragioni di opportunità», tiene a precisare Sorbello. Replica la prefettura: «Non sono previsti collaudi ”in contradditorio”; nè risulta, dalla lettura delle ordinanze di protezione civile che ad Amia sia stato conferito un ruolo sull’operato di questi uffici». E poi la prefettura spiega che «l’istanza è stata inoltrata al Provveditorato regionale», ed invece andava inviata alla prefettura la quale aggiunge: «Ad ora nessuna richiesta è pervenuta». Certo è che si lavora a un collegamento tra la quarta e la quinta vasca per dare spazio ai rifiuti a prescindere dalla reale durata della quinta vasca di Bellolampo. Una sorta di bretella contieni-rifiuti. Il progetto, i costi e tutto il resto sono all’esame della prefettura e se ne discute anche con l’Amia.

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