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Chiamate dall’ospedale per ricaricare il cellulare, 47 indagati a Catania

Avrebbero effettuato le telefonate per aumentare il credito telefonico. Coinvolti 25 dipendenti del Garibaldi e 22 lavoratori di ditte esterne

CATANIA. Chiamavano i cellulari di amici e parenti, o anche i propri, che avevano un piano tariffario che prevede l'autoricarica o passavano ore al telefono. Ma a pagare la bolletta era l'ospedale Garibaldi di Catania. È l'accusa contestata a 25 dipendenti del nosocomio, indagati per peculato, e ad altri 22 lavoratori di ditte esterne, accusati di furto, dalla Procura della Repubblica etnea. Per ciascuno di loro il vantaggio economico sarebbe stato compreso tra poche decine ad alcune centinaia di euro.
Le indagini erano state avviate dal compartimento della polizia postale della Sicilia orientale, su delega del sostituto Alessandro La Rosa, dopo la denuncia della direzione dell'azienda ospedaliera per un "traffico telefonico anomalo" e bollette particolarmente costose.
La polizia postale di Catania, con un software per l'analisi dei traffici telefonici, ha individuato le utenze chiamate e successivamente definito le presunte responsabilità penali di ciascun indagato. Molti dei quali sono stati già interrogati, rendendo ampia confessione.

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