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Palermo, l'Amia di nuovo in tilt: si rischia l'emergenza

Gli autoparchi dell'ex municipalizzata sono dimezzati, gli autocompattatori sono guasti e tonnellate di immondizia tornano a ricoprire le strade e i marciapiedi della città

Palermo. Gli autoparchi dell'Amia sono  dimezzati, gli autocompattatori sono guasti e tonnellate di  rifiuti tornano a ricoprire le strade e i marciapiedi della  città. Da lunedì a Palermo la raccolta e il conferimento della  spazzatura, svolta dall'ex municipalizzata di Palermo, è andata  di nuovo in tilt perché la maggior parte degli automezzi sono  fuori uso e non possono essere al momento riparati. Su 20 mezzi che servono la zona est della città (Brancaccio,  Villaggio Santa Rosalia, Corso Calatafimi e Montepellegrino)  soltanto 9 sono quelli funzionanti (ma fino a questa mattina ne  erano in uso solo 4). Per quanto riguarda la zona di Tasca Lanza  e viale Strasburgo sono attivi 15 autocompattatori su 20.  Questo ha comportato un accumulo di rifiuti di centinaia di  tonnellate: nella zona di Brancaccio infatti la raccolta è  stata, rispetto alla media, del 40% inferiore.  "Considerato che al giorno - dicono dall'Amia - in  condizioni ottimali si conferiscono mille tonnellate di rifiuti,  sono rimasti per strada, soltanto nella zona di Brancaccio,  circa 400 tonnellate di spazzatura". Per questo l'Amia ha previsto di potenziare i turni di  raccolta previsti per domenica. "Invece di garantire solo i servizi minimi - precisano dall'azienda - come gli ospedali e le  scuole, si faranno tre turni di lavoro con tutti gli  autocompattatori a disposizione". Intanto finché non si insedieranno i tre commissari  individuati dal ministero per lo Sviluppo economico "l'Azienda  non può pagare i debiti pregressi - concludono dall'Amia - A vietarlo è la norma sullo stato di insolvenza secondo cui tutte  le pendenze di pagamento precedenti alla data di pubblicazione  della sentenza del tribunale fallimentare (11 febbraio scorso)  sono congelate e questo sta creando problemi con i manutentori  che si rifiutano di aggiustare gli autocompattatori".

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