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Tano Grasso: la posizione di Confindustria elemento di rottura

"Così non vengono più giustificati gli imprenditori che con la loro acquiescenza rendono difficile la vita a chi denuncia"

Roma. La posizione della Confindustria che obbliga gli imprenditori vessati a sporgere denuncia, pena la sospensione o espulsione dall'associazione "rappresenta un elemento di rottura nell'atteggiamento del mondo imprenditoriale italiano". Lo afferma il presidente onorario della Federazione antiracket, Tano Grasso che chiede a Confindustria "di arrivare in tempi brevi ad esempi percepibili di sanzioni nei confronti degli imprenditori in Campania, Calabria e Sicilia dove la stragrande maggioranza paga in silenzio il pizzo".
"Finalmente - aggiunge Grasso, commentando le parole di Emma Marcegaglia - non vengono più giustificati gli imprenditori che con la loro acquiescenza rendono difficile la vita agli imprenditori che denunciano e alimentano il sistema mafioso".
Secondo Grasso "la posizione è coerente con la nuova rivoluzionaria norma introdotta dal decreto legge sulla sicurezza che prevede la non partecipazione a gare di appalto per le imprese che pagano il pizzo".
"La posizione di Confindustria - conclude - deve diventare modello per tutte le associazioni di categoria: bisogna passare dall'antimafia dei convegni a quella delle denunce degli imprenditori che nella stragrande maggioranza sono organizzati dalle associazioni di categoria".

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