Venerdì 03 Maggio 2024

Terremoto nelle Marche, tanta paura ma nessun danno

Ancona. Hanno creato panico fra la popolazione, ma nessun danno alle persone né crolli di edifici le quattro scosse di terremoto - la più forte di magnitudo 4.0 sulla scala Richter, alle 9:25 - registrate fra le 9:07 e le 9:48 nelle Marche, con epicentro fra le province di Macerata e Fermo. La zona è interessata da uno sciame sismico cominciato l'8 gennaio, con otto scosse, la più forte delle quali, prima di stamani, registrata domenica 10 gennaio, con magnitudo 3.9. L'epicentro del sisma è stato localizzato fra quattro comuni fra i mille e i tremila abitanti: Loro Piceno e Sant'Angelo in Pontano (Macerata) e Falerone e Montappone (Fermo). Ma l'onda sismica è stata amplissima, con vetri e pavimenti che hanno tremato dal nord al sud della regione, e decine di chiamate ai vigili del fuoco e ai centralini di polizia e carabinieri, da Macerata ad Ancona, da Ascoli Piceno a San Benedetto del Tronto. Insieme all'Ingv, la Protezione civile regionale sta conducendo un'indagine storica sul passato sismico dell'area, "e i primi dati - fa sapere Oreficini - ci dicono che in questa zona non si sono mai registrati terremoti di intensità superiore a quella odierna". Identico quadro sul versante maceratese del sisma, dove leprime verifiche degli uffici tecnici comunali sono confortanti: decine anche qui le chiamate ai centrali di vigili del fuoco, carabinieri e polizia, ma né a Loro Piceno (2.500 abitanti), né a Montappone (1.500) risultano cedimenti o crepe negli immobili. Le sale operative di Protezione civile di Macerata e Ascoli Piceno restano aperte, in contatto costante con quella regionale e con il Dipartimento nazionale. Una scossa di terremoto, di forte intensità, è stata avvertita dalla popolazione all'Aquila, in diverse zone del capoluogo, nelle frazioni e Comuni limitrofi. La scossa di terremoto avvertita dalla popolazione a L'Aquila è la stessa, di magnitudo 4.1, che, alle ore 14.35, ha colpito le province di Macerata e Fermo. L'onda sismica si è infatti propagata dalle Marche fino al capoluogo abruzzese e alle aree limitrofe.

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