Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Da Fellini a Craxi, le mille vite e i tanti amori di Sandra Milo

Tra il maestro e l’attrice una relazione clandestina durata 17 anni, negli anni ‘80 ebbe un legame anche sentimentale molto forte con Bettino Craxi. Fu sposata a 15 anni col marchese Cesare Rodighiero, poi si legò per 11 anni col produttore greco Moris Ergas e successivamente dall'unione con Ottavio De Lollis nacquero i suoi due figli

L'attrice Sandra Milo

Una donna esuberante, che giocava a fare l’oca e che ha vissuto molte storie importanti oltre Fellini. La vita sentimentale di Sandra Milo, morta oggi a 90 anni, è stata molto movimentata: fu sposata a 15 anni col marchese Cesare Rodighiero da cui ebbe un figlio morto alla nascita e dal quale divorziò dopo 21 giorni (matrimonio poi annullato dalla Sacra Rota); poi si legò per 11 anni col produttore greco Moris Ergas che la fece debuttare con Rossellini e Pietrangeli, da cui nacque Deborah, giornalista televisiva; quindi una successiva unione con Ottavio De Lollis con la nascita di Ciro e poi di Azzurra. L'ultimo matrimonio, il quarto, fu quello con il colonnello cubano Jorge Ordonez che l'attrice sosteneva di avere sposato a Cuba negli anni Novanta. Tempo dopo, intervistata da Vanity Fair, raccontò si fosse trattato di una trovata pubblicitaria. Ma uno dei suoi più grandi amori fu Federico Fellini.  Furono 17 anni di amore clandestino tra il maestro e l’attrice.

Molte vite le ha vissute anche dal punto di vista professionale, segno di un’intelligenza brillante e una grande autoironia e caparbietà. La sua vicenda professionale è stata caratterizzata dall’abbandono del cinema alla fine del decennio d’oro degli anni ‘60, per un ritorno sulle scene al termine del decennio successivo, in un contesto politico-culturale profondamente mutato. Prima in radio poi in televisione, è riuscita a riaffermarsi come icona (secondo molti trash) e a radicalizzare la sua presenza in maniera efficace e permanente. In realtà nel 1973 avrebbe avuto l’occasione di legare il suo nome a un altro film (e un altro personaggio) di culto: Fellini l’avrebbe voluta in Amarcord nel ruolo della Gradisca (poi interpretato da Valentina Cortese), ma se avesse accettato l’ex compagno De Lollis le avrebbe tolto l’affidamento dei loro due figli. Rinunciò al film di Fellini, ma tornò comunque a lavorare, prima in radio (Il mattiniere nel 1975) e poi, nel 1977 con l’aiuto dell’amico Maurizio Costanzo, in televisione, ove approdò come ospite nel primo talk show italiano Bontà loro in una delle serate che lei definì tra le più importanti della sua vita. Arrivarono poi gli anni in cui collaborò con Mixer con Gianni Minoli e condusse Piccoli Fans su Rai 2, la rete socialista della televisione pubblica. Sandra Milo è entrata involontariamente nella storia della televisione italiana anche per uno scherzo telefonico (decisamente di cattivo gusto) messo in pratica ai suoi danni: l’8 gennaio 1990, durante la trasmissione pomeridiana L’amore è una cosa meravigliosa che condusse su Rai 2 nella stagione 1989-90, una voce femminile in diretta la informò che suo figlio Ciro era ricoverato in ospedale in gravi condizioni in seguito a un incidente stradale. Milo non riuscì a trattenere le lacrime e scappò disperata dallo studio urlando il nome del figlio.

Legata al Partito socialista italiano fin dagli anni Sessanta (fu molto vicina a Pietro Nenni), negli anni ‘80 ebbe un legame anche sentimentale molto forte con Bettino Craxi, allora leader del Psi. Di questa sua vita a contatto col mondo politico, vissuto all’interno del sistema destinato a essere spazzato via da Tangentopoli, ne scrisse in un libro in parte autobiografico pubblicato nel 1993 dall’editore napoletano Pironti, Amanti, dove raccontò in maniera chiara e diretta i retroscena di qualche decennio di vita pubblica italiana ricostruendo la mappa dei luoghi e delle situazioni in cui si muovevano i protagonisti della Prima Repubblica, dai leader politici ai cortigiani, dai portaborse e i segretari compiacenti alle attricette e i ruffiani. «Ho voluto parlare di un’Italia di corruzione, di corrotti e di corruttori, proprio perché anch’io in qualche misura ho interpretato il doppio ruolo», ammetteva l’attrice nel libro in cui sosteneva che la seduzione era stata per lei un’arma a doppio taglio, perché nell’esprimere la sua forza, di fatto ha finito per metterla sotto accusa. Donna sempre controcorrente, in una delle ultime edizioni pre-pandemia della Festa del Cinema di Roma conversando con l’AGI aveva espresso la sua opinione sul movimento #MeToo e la battaglia contro le molestie in atto nel mondo dello spettacolo. «Non è certo una novità che gli uomini molestino le donne - ha raccontato - accade nel cinema come in ogni altro ambiente di lavoro. Ma una donna può sempre dire di no. Se non lo fa spesso è perchè le fa piacere, c’è un pò di vanità». Poi ha aggiunto con una nota polemica: «Non capisco chi dice di essere stata molestata da un produttore e poi ci fa tre film: dovevi denunciarlo subito e non guardarlo più in faccia, non continuare a lavorare con lui». A 90 anni e dopo una vita intensa, Sandra Milo ha continuato a lavorare e a farsi apprezzare in tv. E’ stata infatti protagonista su Sky di ‘Quelle brave ragazzè, un viaggio per il mondo in compagnia di Mara Maionchi e Marisa Laurito. Una trasmissione in cui si è rimessa in gioco a 90 anni tra ricordi e desideri.

Tag:

Persone:

Caricamento commenti

Commenta la notizia