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Messina, uccisa a bastonate dal marito: la storia di Omayma diventa un film

Omayma Benghaloum

La storia di Omayma Benghaloum, la 34enne immigrata tunisina, mamma di 4 figlie, uccisa nel 2015 a Messina con un colpo di bastone dal marito diventerà un cortometraggio. Sono iniziate nella Città dello Stretto le riprese sul fatto di cronaca che ha unito in modo significativo i drammatici temi del femminicidio e dell’immigrazione. Il cortometraggio, intitolato «Omayma - Orme del tempo», è stato scritto da Paolo Pintacuda e Fabio Schifilliti, che ne cura la regia, e sarà girato tra il lago di Ganzirri e il porto di Messina e la Medina di Mazara del Vallo, nel Trapanese.

«Sono sempre stato attratto da storie che riguardano il turbinio dell’animo umano - spiega il regista - quella di Omayma merita di essere raccontata perché può fare da esempio. È stata una grande donna che ha fatto enormi sacrifici per migliorare la vita sua e delle sue figlie, nonostante le continue vessazioni psicologiche e fisiche da parte del marito che l’hanno poi portata alla morte. La sua vicenda non è solo un fatto gravissimo ma la descrizione di un problema endemico della nostra società». Nel 2017 il marito è stato condannato all’ergastolo dalla Corte d’Assise di Messina.

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