"Attento a quello che desideri perché potresti ottenerlo". Un aforisma che potrebbe funzionare anche come slogan di Wonder Woman 1984, secondo capitolo diretto da Patty Jenkins, delle avventure della supereroina Dc Comics interpretata da Gal Gadot, disponibile con Warner Bros dal 12 febbraio per l’acquisto e il noleggio premium su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film TV e per il noleggio premium su Sky Primafila e Infinity.
Il sequel, prevedibile dopo il trionfo di critica e di pubblico ottenuto da Wonder Woman (2017), con 820 milioni di dollari incassati nel mondo, debutta in Italia direttamente sulle piattaforme, vista la chiusura prolungata delle sale. Una decisione che segue la distribuzione 'ibrida' negli Usa con un esordio in parallelo sia nei pochi cinema aperti che su Hbo Max. Mentre la prima avventura del personaggio, creato nel 1941 dallo psicologo e scrittore William Moulton Marston, era ambientata durante la I guerra Mondiale, stavolta si fa un salto fino agli anni '80, per immergersi in un trionfo vintage di colori, consumismo, corsa al nucleare, aerobica, breakdance, permanenti, e uomini vestiti alla Don Johnson in stile Miami Vice. Per Diana Prince (alias Wonder woman) antropologa culturale e archeologa allo Smithsonian Institute di Washington, stavolta gli avversari, potenziali distruttori del mondo, da affrontare, sono due, uniti dall’ossessione di cambiare la propria vita.
Da una parte Max Lord (Pedro Pascal, protagonista anche di The Mandalorian), uomo d’affari con look, capelli cotonati e abbronzatura alla Donald Trump, truffaldino e sull'orlo del fallimento, che 'vende' le sue grandi occasioni per diventare ricchi in televisione, e la scienziata, collega di Diana, Barbara Minerva (Kristen Wiig) geologa, gemmologa e cripto zoologa, tanto preparata quanto insicura e timida. Il ritrovamento di un quarzo citrino apparentemente insignificante, ma in realtà leggendaria e ferale Pietra dei Sogni, creata dal Dio dell’inganno Dolos, diventa un 'vaso di Pandora per Max la cui fame di potenza e rivalsa assume dimensioni apocalittiche (Casa Bianca compresa) ma anche per Barbara, il cui desiderio di diventare una donna realizzata, sicura e amata come Diana, la porta a trasformarsi nella nemesi della supereroina, la potente, predatrice e vendicativa Cheetah.
La pietra comunque finisce per influenzare anche le scelte di Wonder Woman, quando le consente di ritrovare, in una maniera da scoprire, la sua anima gemella, il pilota Steve Trevor (Chris Pine). Mentre il primo film di 'fondazione' aveva dato forma a un efficace mondo visuale e di valori (evocato qui nella bella scena iniziale, con Diana bambina interpretata da Lilly Aspell) Wonder Woman 1984, è più uno studio sui personaggi (interessante soprattutto quando è centrato sui 'villain', dei quali si mettono in luce le vulnerabilità), nel quale spesso si perde di vista una trama che risulta poco fluida. Difetti che hanno portato il film ad avere negli Usa dai critici giudizi molto meno favorevoli rispetto al primo capitolo.
Continua a funzionare comunque il filo rosso di ironia impresso da Patty Jenkins (che sarà la prima regista donna a dirigere un film della saga di Star Wars, 'Rogue Squadron' in arrivo nel 2023) accompagnato da un continuo gioco di citazioni: da quella più prevedibile, la serie tv sulla supereroina interpretata da Lynda Carter (con un regalo) a I predatori dell’Arca perduta e l'omaggio a un classico del genere come Superman di Richard Donner. "In 'Wonder Woman' Diana stava imparando cosa volesse dire vivere tra gli umani per la prima volta" ha spiegato Gal Gadot. Qui la ritroviamo quando ha imparato a vivere le stesse sensazioni del resto dell’umanità "nel senso che vuole qualcosa che non ha ed è pronta a tutto per ottenerlo". Patty Jenkins ha già in preparazione, con l’attrice israeliana, Wonder Woman 3, che dovrebbe chiudere l’arco narrativo sul personaggio (partecipazioni ad avventure corali a parte). La regista inoltre pensa a uno spin-off, The Amazons, film sulle guerriere dell’isola di Themyscira, terra d’origine di Diana. ANSA
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