
Per riportare l’Italia ai Mondiali basta un allenatore prestato al ruolo di commissario tecnico o serve per forza un selezionatore vero e proprio, un commissario tecnico? E’ la domanda, tra le tante, rimasta inevasa dopo aver assistito ad un Europeo imbarazzante da parte degli azzurri di Luciano Spalletti, travolti dalla Spagna dei giovani fenomeni, qualificatisi solo all’ultimo secondo grazie al gol bello e provvidenziale di Zaccagni contro la Croazia, e alla fine spazzati via dalla buona, ma non certo imbattibile Svizzera. «Non avete visto il miglior Spalletti di sempre, ma dopo questa esperienza il mio impegno sarà totale», ha ammesso il tecnico azzurro prima del ritorno a casa
Il tempo breve a disposizione di Spalletti e la sua necessità di un lavoro in profondità ha riproposto il dubbio. Tra i critici più duri, già durante il torneo, Fabio Capello, che il mestiere di allenatore l’ha percorso con successo e quello di ct un pò meno, con l’Inghilterra. Le nazionali, la sua tesi, necessitano di un tecnico che selezioni i migliori e si adatti alle loro caratteristiche, non l’inverso. L’accusa finale di Capello a Spalletti è pesante: peccato di presunzione.
Chi più di recente ha vissuto l’esperienza analoga, prima con successo e poi con una debacle, è Cesare Prandelli: «Io sostengo da tempo - dice l’ex Ct - che la Federazione dovrebbe crescere in casa i selezionatori», a partire «dagli ex campioni del mondo. Ora è facile dire "Spalletti non è un selezionatore", ma contro la Svizzera Luciano cosa poteva fare? Ci sono mancati temperamento, carattere, determinazione. Ci fosse stato in campo un Chiellini... I protagonisti sono i giocatori».
Tra i pochi a raccogliere la provocazione di Prandelli, Marco Amelia, campione del mondo 2006: «Un ct fatto direttamente in casa? A noi del 2006 devono farci delle proposte. Io credo che questa cosa possa aiutare, perché no. Degli ex giocatori della nazionale tanti fanno gli allenatori. Il club Italia è ben strutturato per quello che riguarda il movimento. I risultati giovanili li stiamo facendo, il problema è quando si va nelle prime squadre».
Non se la sente di dare consigli a Spalletti Dino Zoff, paladino del rispetto dei ruoli: ma in quel «ai Mondiali andremo, ma non con i giovani: servono i più bravi», sa tanto di consiglio a fare il selezionatore, più che l’allenatore che plasmi squadre dal gioco perimetrale, per usare un termine spallettiano.
Resta da vedere che strada percorrerà Spalletti nei prossimi mesi. Il cicaleccio di fondo nell’ambiente azzurro già punta l’obiettivo su Max Allegri, che resterà fermo per tutta la prossima stagione, mentre sui social tanti tifosi invocano Ranieri come selezionatore sull’onda delle critiche di Capello. Ma a decidere è Gravina, e il presidente Figc ha confermato la fiducia in Spalletti. Oggi, è tutto nelle sue mani.
8 Commenti
MAssimo
02/07/2024 08:45
Hanno ragione Con Spalletti non si va ai mondiali.Riflettere per evitare un altro fallimento
Confuso
02/07/2024 08:51
Spalletti come predicatore non ha uguali ma come commissario tecnico non mi convince affatto. Infatti non ho capito perché, con la Svizzera, ha rimesso in campo Scamacca la cui mediocrità tecnica è stata messa alla prova in ogni partita, ha insistito su Di Lorenzo ormai cotto, non si è accorto che Barella non era Barella, per non parlare di Mancini o Di Marco. Insomma non ha saputo nemmeno trasmettere quel minimo di orgoglio che la maglia azzurra merita. Ha perfettamente ragione Donnarumma nel chiedere scusa perché una nazionale così inesistente non l'ho mai vista. E si vuole continuare ancora con Spalletti? Mah!
Enrico60
02/07/2024 10:17
Che Spalletti fosse tutto fuorché un selezionatore, lo si sapeva benissimo e il declino è iniziato nel momento in cui Mancini, "improvvisamente" ha dato forfait. Farei salti quadrupli di gioia se venisse ad allenare il Palermo, ma credo che se non si provvederà al più presto, continueremo ad essere lo zerbino calcistico del mondo. Quello che si è visto, passaggeti in orizzontale, in attesa dell'errore o dell'intervento dell'ìavversario, per tutta la partita, è segno di un qualcosa che noi, cosiddetti "comuni mortali" , forse, non sapremo mai, è ridicolo adesso girarci attorno, cercando di trovare spiegazioni le più bizzarre possibili.
Fiat 1300
02/07/2024 13:15
Avanti un altro!
Vincenza
02/07/2024 13:49
Spalletti ok non sara' il number one degli allenatori, ma I giocatori? Ci vuole dignita anche per perdere, e loro manco quella hanno avuto. Sconfitti ci sta, ma siamo stati sconfitti con Disonore Che tristezza.
Jago
02/07/2024 15:45
Chiunque abbia visto le partite, ha rilevato che i giocatori non prendevano nessuna iniziativa, come se nessuno dei 22 sapeva più giocare al calcio; Ebbene la spiegazione è quella che il grande Tardelli ha dato: Tutti "devono " fare ciò che dice Spalletti, niente iniziativa personale le spiegazione è assai convincente perché ai suoi tempi, tutti sapevano cosa fare in campo e Bearzot lo sapeva bene, lui selezionava loro giocavano, semplicemente.
Clif
03/07/2024 07:32
I giocatori sono stati ampiamente criticati, hanno pure chiesto scusa, ma giocavano come se non si intendessero tra loro. Incapaci di reagire come se fossero frenati mentalmente. Qualcuno ha detto pure fuori ruolo la colpa di chi è ? Senza alcun dubbio di Spalletti. Nutro dubbi sul futuro, con lui in panchina.
salvatore
03/07/2024 20:11
E' semplicemente andato in confusione. La formazione l'ha fatta con il sorteggio. Poche idee ma ben confuse. Poi un pizzico di narcisismo e presunzione e la frittata e' servita.