Un match iniziato male e finito bene con qualche patema di troppo e tante occasioni sprecate. Alla fine il ct azzurro Luciano Spalletti vede il bicchiere mezzo pieno e mostra di essere «contento» perché «si è vinto una partita che si poteva vincere anche meglio, a volte ci siamo comportati con leggerezza, la bischerata ce l’abbiamo sempre in canna se non siamo concentrati».
Per il commissario tecnico, in questo 2-1 che vuol dire buona partenza in un Europeo con un girone così difficile, «si sono viste tante cose buone, che però devono portare da qualche parte. Altrimenti, se restano fini a se stesse, non servono. Non siamo andati nella direzione di finire l’azione prima possibile, costruivamo ma poi tornavamo indietro. Abbiamo cambiato troppo spesso e troppo velocemente l’idea del modo di andare a fare male». Poi Spalletti aggiunge: «Sono stati doppiamente bravi, hanno partecipato a quello che è stato l’errore dei compagni di squadra. Si fa tutti la stessa cosa, siamo una squadra che fa tutto insieme, anche gli errori, si partecipa sia al gol che all’errore. Barella? È stato bravo a svolgere un doppio ruolo insieme a Jorginho. Alcune volte però ci siamo piaciuti troppo. Loro non hanno mai preso palla sulla metà campo e sono rimasti abbastanza distanti».
Poi in conferenza stampa Spalletti torna sull’errore di Dimarco: «Abbiamo commesso una leggerezza ma può capitare e va apprezzata la voglia di andare a giocare anche in una situazione difficile. Quella palla va soltanto pulita, tante altre volte sono stati bravi a uscire da quella situazione. Quando gli nasce un dubbio devono essere bravi a creare a una palla sporca. Poi sono stati bravi a non allargare le braccia a sottolineare l’errore del compagno. L’importante non è solo vincere ma giocare bene».
Grande la prova di Nicolò Barella: «È stato un avvio strano, prendere un gol dopo 23» può farti male alla testa. Ma abbiamo reagito, potevamo segnare di più. L’importante era cominciare col piede giusto. Alla fine ci ha preso anche un pò di stanchezza». E Federico Chiesa ricorda la notte magica di Londra: «Ho avuto un flashback di Wembley - dice l’attaccante azzurro, rievocando il gol lampo preso dall’Inghilterra nella finale di 3 anni fa -. Potevamo segnare di più, ma vincere la prima é stato importante».
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