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Il Napoli riparte dal top coach Conte: «Il mio impegno totale»

Contratto fino al 2027. De Laurentiis: «Si apre un nuovo capitolo». Il mercato ruota attorno alla cessione di Osimhen

Antonio Conte firma il contratto che lo rende il nuovo allenatore del Napoli, alla presenza del presidente Aurelio De Laurentiis

Antonio Conte è il nuovo allenatore del Napoli. L’annuncio arriva a metà mattinata per la gioia dei tanti appassionati che puntano sul tecnico leccese per tornare a godersi una grande squadra. Conte, che ha un contratto di tre stagioni, fino al 30 giugno 2027, vuole mettersi rapidissimamente alle spalle i malumori di un campionato finito al decimo posto: l’obiettivo è riportare subito gli azzurri in Champions e ricostruire una squadra che abbia qualità e ambizioni di vittoria. Il nuovo allenatore lo promette da subito, dicendo una frase netta all’uscita del ristorante romano dove ha pranzato con il presidente De Laurentiis e il ds Giovanni Manna: «Forza Napoli, non vedo l’ora di iniziare. Una promessa, ci impegneremo al massimo, sempre».

Da Conte ci si aspetta una mezza rivoluzione, a partire dal modulo, con il Napoli che lascerà il 4-3-3 e arriverà al suo 3-5-2, per attaccare su diverse strade e chiudere la difesa. «Il Napoli - spiega il tecnico sul sito della società - è una piazza di importanza globale. Sono felice ed emozionato all’idea di sedermi sulla panchina azzurra. Posso promettere certamente una cosa: farò il massimo per la crescita della squadra e della società. Il mio impegno, insieme a quello del mio staff, sarà totale».

Lo staff c’è, guidato da Gabriele Oriali, che curerà i rapporti della squadra con il club e che dovrà, anche, garantire l’indipendenza del team chiesta da Conte, senza la marcatura stretta e quotidiana, in campo e fuori, del proprietario. Del gruppo fanno poi parte il vice di Conte, Cristian Stellini, il fratello del tecnico e match-analyst Gianluca Conte, e anche i preparatori atletici Costantino Coratti e Stefano Bruno. Del resto, il tecnico è abituato a spremere fisicamente i calciatori, pretende muscoli e corsa che sfrutta al massimo nei 90’, con anche cinque sostituzioni a partita.

De Laurentiis ha deciso di scegliere un tecnico di fama mondiale, che ha nel suo palmares da allenatore 4 scudetti, tre con la Juventus e uno con l’Inter, un campionato inglese e una Fa Cup con il Chelsea e altri trofei. Un tecnico che ha fame di vittorie: il proprietario del Napoli lo sa e ci ha scommesso forte, con un ingaggio da 6,5 milioni e bonus a partire dal milione in più se qualificato in Champions. «Sono molto orgoglioso - ha detto De Laurentiis dopo la firma - che il nuovo allenatore del Napoli sia Antonio Conte. È un top coach, un leader, con il quale sono certo che potrà partire quella rifondazione necessaria dopo la conclusione del ciclo che ci ha portato a vincere lo scudetto lo scorso anno dopo molte stagioni ai vertici del calcio italiano. Oggi si apre un nuovo importante capitolo della storia del Napoli».

Mentre il club prepara la presentazione a Napoli, Conte è al lavoro con il ds Manna sul mercato che partirà davvero dopo l’addio al Napoli di Victor Osimhen, che porterà al club 130 milioni per nuovi giocatori: a partire dalla punta centrale, che vede ora il possibile arrivo di Lukaku, soprattutto se Osimhen va al Chelsea. Ma al Napoli piace molto anche l’ucraino Artem Dovbyk, capocannoniere della Liga 2023/24, con 24 reti che hanno portato il Girona a una stagione splendida, anche se lo vuole anche l’Atletico Madrid. C’è poi la resistenza del Napoli alle offerte da 100 milioni del Paris Saint Germain per Kvaratskhelia, al quale va però rifatto il contratto, ora di soli 1,7 milioni a stagione.

Conte lo vuole, così come vuole provare a convincere Di Lorenzo a restare, dopo i fischi di fine stagione, per una difesa che prevederebbe anche Buongiorno dal Torino, per un terzetto con Rahmani. A centrocampo resta Lobotka, ma Conte e Manna stanno puntando su Khephren Thuram, fratello di Marcus dell’Inter, 23enne del Nizza che vuole giocare in Italia. E nel mirino ci sono anche altri talenti come Javi Guerra, 21enne del Valencia. La squadra ha la sua guida, ora va ricostruita in campo.

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