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La vittoria della Coppa Italia e il veleno nella coda, tra Allegri e Juventus è finita

La polemica fra l'allenatore e il direttore di Tuttosport continua, il giornalista smentisce la ricostruzione del tecnico

Guido Vaciago

Le strade della Juventus e di Massimiliano Allegri sono destinate a dividersi, ormai è risaputo da tempo. Restano da definire solo i tempi. Prestissimo - ipotesi che sembra poco probabile, anche se le voci erano circolate con una certa insistenza - o tra qualche giorno, quando finirà il campionato. Ma il divorzio potrebbe anche consumarsi prima, senza una soluzione traumatica ma con un accordo tra le parti.

Ciò che sorprende, tuttavia, è la bufera scoppiata dopo la conquista della Coppa Italia, proprio mentre il club è tornato ad alzare un trofeo a distanza di tre anni dall’ultimo. Le voci di un possibile esonero di Allegri sono rimbalzate per buona parte della giornata, con il tecnico dell’Under 19 Montero indicato come candidato numero uno alla sostituzione per guidare i bianconeri nelle sfide contro Bologna e Monza. Un traghettatore, insomma. I rumors di una separazione immediata si sono successivamente placati, ma alla Continassa non si respira un’aria serena, tutt’altro. La dirigenza, infatti, è contrariata per quanto successo all’Olimpico di Roma, in campo e fuori, con Allegri che sembrava quasi incontrollabile. Lo sfogo contro l’arbitro Maresca e tutta la squadra arbitrale gli è costato due giornate di squalifica, e un’ammenda ma ci sono altri episodi ad avere irritato i piani alti della Juve. In primis, il gesto del tecnico nei confronti di Cristiano Giuntoli: quel «vai via» rivolto al direttore sportivo durante i festeggiamenti in campo è stato scovato dalle telecamere e ha fatto il giro dei social, arrivando praticamente in ogni parte del mondo.

Poi, ci sono gli episodi nella pancia dello stadio che proprio non sono andati giù ai vertici del club. Allegri viene accusato di aver danneggiato un set allestito per il fotoshooting, il direttore di Tuttosport Guido Vaciago (nella foto) ha raccontato di minacce ricevute dal tecnico. «Direttore di m...! Sì, tu direttore di m.... Scrivi la verità sul tuo giornale, non quello che ti dice la società! Smettila di fare le marchette con la società - le frasi del tecnico riportate dal giornalista - a un primo invito a stare calmo e spiegarmi quale fosse la verità che stavo occultando di concerto con i suoi datori di lavoro, Allegri ha risposto strattonandomi, spintonandomi e con il dito sotto il mio naso ha gridato: “Guarda che so dove venire a prenderti. So dove aspettarti. Vengo e ti strappo tutte e due le orecchie. Vengo e ti picchio sul muso”».

E se la Juve si è immediatamente scusata con il giornalista e con l’editore di Tuttosport, la versione di Allegri è diversa: il suo avvocato Paolo Rodella, all’Ansa, «nega integralmente e precisa che si è trattato di un acceso alterco verbale col direttore, dovuto alla concitazione del momento, nel corso del quale entrambi loro si sono vicendevolmente insultati ad alta voce». Versione che in serata Vaciago ha contestato con una controreplica: «Non si è trattato di un alterco, ma di un monologo di Allegri che mi ha chiamato mentre ero a circa venti metri di distanza, e facevo una telefonata privata: si è, quindi, rivolto a me con la frase: “Metti giù il telefono, direttore di merda”. Ha proseguito con tutte le frasi riportate nella mia ricostruzione, compresa la minaccia di venirmi “a prendere” e di “staccarmi le orecchie”. Mi ha preso con forza il polso destro, strattonandolo più volte. Ho testimoni».

In questo caos, i giocatori hanno provato a festeggiare sui social la vittoria della quindicesima Coppa Italia nella storia della Juve. Ma è inevitabile che alla Continassa si pensi ad altro. Il destino di Allegri è ormai scritto, lascerà i bianconeri con un anno d’anticipo rispetto alla scadenza del suo contratto. C’è soltanto da capire come e quando, mentre lunedì si torna in campo a Bologna per provare la scalata al terzo posto alle spalle di Inter e Milan.

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