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Endrick fa la storia a Wembley: a 17 anni il brasiliano del Real è il più giovane marcatore nello stadio londinese

Il baby-talento della Selecao, nove minuti dopo essere subentrato dalla panchina, ha firmato il gol vittoria sull’Inghilterra: 1-0 all’80’

Endrick Felipe Moreira de Sousa. I talent scout di tutto il mondo avevano questo nome sul taccuino da tempo, e quelli del Real Madrid li hanno bruciati assicurandosene il futuro per una squadra sempre più «galactica». Endrick è semplicemente il modo in cui, a cominciare dal nome sulla maglia, telecronisti e tifosi lo chiameranno nei prossimi anni, quando il diciassettenne talento del vivaio Palmeiras proverà a dimostrare che ancora una volta il Brasile ha estratto dal suo cilindro l’adolescente giusto.
La promessa è stata firmata con il gol col quale ieri il baby-talento della Selecao, nove minuti dopo essere subentrato dalla panchina, ha firmato a Wembley il gol vittoria sull’Inghilterra: 1-0 all’80’, e poi l’occhiolino e il ciao ciao a favor di telecamera. A 17 anni e 246 giorni, Endrick è diventato il più giovane calciatore ad aver mai segnato un gol nel tempio londinese del calcio con la maglia di una nazionale.

Se confermerà le attitudini mostrate ieri nei suoi pochi minuti giocati, sarà un nome da ricordare per il calcio brasiliano e per quello mondiale», ha detto il ct del Brasile, Dorival, che lanciandolo per la sua terza presenza ne ha fatto anche il più giovane marcatore della Selecao dai tempi di Ronaldo. Segni del destino, insomma. «Mi ricorda Romario, per movenze e modo di toccare il pallone», ha detto l’ex centrocampista della nazionale inglese, Joe Cole, che commentava la partita per la tv. E gli osservatori inglesi sono concordi nel definirlo «ragazzo prodigio», nella tradizione della storia di una nazionale che da Pelè a Ronaldo - fatte le debite distanze - ha sempre offerto campioni in età precoce.

La conferma potrà arrivare presto. Da luglio, quando compirà 18 anni, Endrick sbarcherà al Real Madrid. Dove parlerà la lingua di Vinicius, Rodrygo, Bellingham e Mbappè. E forse si capisce perché Carlo Ancelotti, tra le offerte del Brasile e quella di rinnovo in Spagna, abbia scelto la seconda.

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