Domenica 24 Novembre 2024

Il Milan a gonfie vele, 3-1 al Verona e +3 sulla Juve

Il gol di Theo Hernandez (foto di Emanuele Pennacchio/Ansa)
Gabbia e Noslin (foto di Emanuele Pennacchio/Ansa)
Rafael Leao (foto di Emanuele Pennacchio/Ansa)
Tijjani Noslin (foto di Emanuele Pennacchio/Ansa)
Theo Hernandez (foto di Simone Venezia/Ansa)

La settimana perfetta del Milan, dopo la brillante qualificazione di Europa League, si chiude nel migliore dei modi. È da tempo peraltro che Verona non è più «fatal» per i rossoneri, che superano in scioltezza l’Hellas: una gran giocata di Theo Hernandez per aprirla, un disastro dell’ex del Palermo Dawidowicz per scavare una fossa dalla quale Noslin prova a far uscire i padroni di casa; una magia di Chukwueze la chiude definitivamente, e il 3-1 finale dice che ora il Milan ha tre punti di vantaggio sulla Juventus ed è sempre più secondo. Milan e Verona in apertura presentano un attacco simile. In casa gialloblù come tra gli ospiti la prima punta, Noslin da una parte, Okafor dall’alrtra, è veloce e più adatta ad attaccare la profondità che giocare spalle alla porta. In difesa per il Milan c’è Kalulu, nel Verona Centonze. Nei primi venti minuti i rossoneri costruiscono un paio di opportunità da palle inattive. Theo Hernandez trova dentro l’area Tomori, che non è determinato e la difesa di casa ha la meglio, mentre è bravissimo Montipò sul destro al volo di Okafor a respingere a mano aperta. Il Milan spinge, clamorosa la traversa colpita con un gran destro da Pulisic a Montipò battuto. Il Verona dal canto suo esce dal guscio con una bella iniziativa di Noslin: destro in diagonale, palla sul fondo. Ma proprio sui titoli di coda della prima frazione il Milan mette la freccia, e il merito è tutto di Theo Hernandez. Il francese vince un doppio rimpallo prima su Folorunsho, poi su Duda, e dalla linea di fondo d’esterno batte Montipò. Poi Theo si «becca» con il pubblico e con il tecnico Baroni: per entrambi cartellino giallo, pesante per il milanista che salterà la trasferta di Firenze. Inizio ripresa con due novità, Gabbia prende il posto di Kalulu mentre Dani Silva rileva Serdar. Un errore grossolano di Dawidowicz spiana la strada al Milan: il centrale polacco si fa scippare palla da Okafor, Montipò mette una pezza ma Pulisic ha buon gioco e sospinge in rete il raddoppio. Sembra tutto compromesso per l’Hellas, con un Milan in totale controllo. Baroni allora cerca di dare più sostanza all’attacco, e mette dentro Mitrovic e Swiderski. Il riassetto è una scossa per i gialloblù, e Noslin trova un gran destro dal limite che riapre il match. In ripartenza Leao potrebbe comunque chiudere nuovamente la gara, ma il suo destro scagliato davanti a Montipò è impreciso. Il Verona rimane dunque in partita, ma i cambi di Pioli ricacciano l’Hellas ai bordi della contesa. E un gran sinistro al volo di Chukwueze manda la palla all’angolino basso alla sinistra di Montipò per il 3-1 definitivo. Il Bentegodi di fede gialloblù ammutolisce. Il finale è pura accademia, con un Verona che tuttavia non molla sino allo scadere, lotta e avvisa le dirette concorrenti per la salvezza: nonostante la sconfitta contro la lanciatissima seconda in classifica, i gialloblù danno segnali confortanti.

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