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Mourinho parla solo in portoghese, la sua Roma ribalta il Sassuolo

Show del tecnico giallorosso dopo la vittoria di Reggio Emilia: «Il mio italiano non basta per alcuni concetti». Una trovata che suona come una risposta polemica dopo essere finito sotto inchiesta per aver espresso dubbi sulla designazione dell’arbitro Mercenaro

Josè Mourinho ancora una volta polemico. Il tecnico della Roma si è presentato ai microfoni di Dazn per commentare la partita vinta in rimonta con il Sassuolo (2-1) e lo ha fatto parlando in portoghese. «Ringrazio il direttore (Pinto ndr) e la società che nelle ultime 24 ore mi hanno offerto sostegno - le parole dell’allenatore giallorosso -, e quindi la stabilità emotiva di cui si necessita per svolgere questo lavoro. È stata una vittoria lottata, sofferta e meritata perché anche quando eravamo in svantaggio siamo stati migliori. Sono felice per i giocatori».

«Oggi parlo in portoghese - ha aggiunto il tecnico, finito sotto inchiesta per aver espresso dubbi sulla designazione dell’arbitro Mercenaro per la gara di Reggio Emilia - perché il mio italiano non è così forbito per esprimere certi concetti, come quello sulla stabilità che è una qualità forte e necessaria per rendere al massimo livello».

«A chi si lamentava (la panchina del Sassuolo ndr) - dico semplicemente che per ricevere fair play è necessario anche darlo. Nel Sassuolo c'è un giocatore a cui manca», ha aggiunto Mourinho che ha concluso senza farsi fare domande.

La partita

A fare la differenza sono, sempre, gli episodi. In 11 contro 11 il Sassuolo avrebbe potuto strappare forse anche i tre punti a una Roma poco brillante, in dieci (nella ripresa, in vantaggio di una rete) tutto si è complicato. E, così, festeggia Mourinho con la forza dei nervi, più che del buon gioco. Ma ottiene la sesta vittoria nelle ultime otto partite, ribalta i neroverdi a casa loro grazie a Dybala e Kristensen e tiene un ritmo da Champions segnando ancora una volta negli ultimi venti minuti di gioco. Al Sassuolo rimane il rimpianto di una chance probabilmente buttata via.
Il primo squillo del match è della Roma. Dybala riceve palla sulla trequarti e si avvicina alla lunetta dell’area, il suo mancino a filo d’erba impegna Consigli in due tempi. Passa tutto dai piedi dell’argentino che al 41’ ha un altro sussulto dalla stessa posizione e l’estremo difensore neroverde è costretto al miracolo sotto l’incrocio.

Nel mezzo, però, il Sassuolo trova il vantaggio. Berardi accetta la sfida con il numero 10 avversario, tiro-cross che diventa assist perfetto per Henrique sul secondo palo il quale deve solo appoggiare in rete. È Mancini a tenerlo in gioco, non serve nemmeno una revisione approfondita del Var.

Thorstvedt avrebbe la chance per il raddoppio al 42’, si libera bene in area, ma poi il destro è troppo debole per lasciare ai tifosi neroverdi la speranza del gol e Rui Patricio para.
Tutto ciò spinge Mourinho ad inserire una terza punta già da inizio ripresa, c’è Azmoun ed entra anche Kristensen mentre il Sassuolo riparte coi soliti undici.

Al 54’, in contropiede, la Roma ha una chance colossale costruita da Dybala, Azmoun e infine Lukaku che tutto solo davanti a Consigli calcia addosso al portiere di casa. La partita si accende ed è ricca di ribaltamenti di fronte. Al 57’ anche lo stesso Azmoun ci prova da buona posizione ma calcia fuori.

Qualche minuto più l’episodio che sorride ai giallorossi: entrata di Boloca su Paredes, il neroverde alza di quel tanto che basta il piede a martello sulla caviglia del romanista da richiamare il Var a modificare il giallo iniziale di Marcenaro in cartellino rosso.

A questo punto la formazione di Mourinho si rigetta in avanti e al 76’ guadagna un calcio di rigore per un contatto Erlic-Kristensen, Dybala non sbaglia ed è 1-1. L’inerzia è tutta giallorossa, il Sassuolo soffre troppo l’inferiorità numerica e cinque minuti più tardi incassa anche il colpo del ko. Dybala libera Kristensen sul lato corto destro dell’area di rigore, il terzino azzarda la conclusione e ha ragione perché viene deviata beffardamente da Tressoldi e la parabola a pallonetto inganna Consigli. Al Sassuolo resta l’occasionissima per il pari con rigore in movimento di Racic a tre minuti dal termine, sfera in tribuna e sogni infranti. Vince la Roma, giallorossi a ridosso del quarto posto e Mourinho applaude i suoi.

Il tabellino

Marcatori: pt 25’  Matheus Henrique; st 31’ Dybala (rig.), 37’ Kristensen.

Sassuolo (4-2-3-1): Consigli 7; Toljan 6, Tressoldi 5.5, Erlic 5.5, Vina 6 (44’ st Pedersen sv); Boloca 4, Matheus Henrique 6.5; Berardi 6.5 (44’ st Castillejo sv), Thorstvedt 6.5 (36’ st Bajrami sv), Laurientè 6 (20’ st Racic 6); Pinamonti 6 (36’ st Defrel sv). In panchina: Pegolo, Cragno, Ferrari, Volpato, Mulattieri, Ceide. Allenatore: Dionisi 5.5.

Roma (3-5-2): Rui Patricio 6; Mancini 6 (23’ st Pellegrini 5.5), Llorente 6, Ndicka 5.5; Karsdorp 5 (1’ st Kristensen 7.5), Bove 6 (1’ st Azmoun 6.5), Paredes 6, Cristante 6, Spinazzola 5 (23’ st El Shaarawy 6.5); Dybala 7 (42’ st Celik sv), Lukaku 6.5. In panchina: Boer, Svilar, Renato Sanches, Aouar, Zalewski, Belotti. Allenatore: Mourinho 6.5.

Arbitro: Marcenaro di Genova 6.5.

Note: serata serena, terreno di gioco in buone condizioni. Espulso: Boloca, al 17’ st, per gioco pericoloso. Ammoniti: Thorstvedt, Berardi, Kristensen, Matheus Henrique, Erlic. Angoli: 1-11. Recupero: 1’; 8’.

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