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Di origini siciliane ma nato a Milano: chi è Camarda, il più giovane marcatore italiano della Youth League

Doppietta da record nel match tra Milan e Newcastle: a soli 15 anni e 6 mesi l’attaccante, la cui famiglia arriva da san Cataldo, è già nella storia

Francesco Camarda (foto profilo Instagram)

Nato a Milano nel 2008, di origini siciliane e alto un metro e 84 centimetri. Il Milan sembra avere il gioiello del futuro in casa propria. Già oltre 400 gol nelle giovanili dei rossoneri. Talmente forte che Francesco Camarda è stato subito inserito nella Primavera del club nonostante abbia tre anni in meno rispetto ai suoi compagni. Oggi (19 settembre) il baby talento ha deciso di andare oltre.

Nel match di Youth League contro il Newcastle ha segnato una doppietta in appena 20 minuti (match poi terminato 4-0). Un gol su calcio di rigore e una botta a colpo sicuro dentro l’area. L’atteggiamento da veterano.

Invece Camarda ha soltanto 15 anni e 6 mesi. Un gol lo aveva già realizzato anche nel campionato Primavera. Con la doppietta realizzata contro gli inglesi il centravanti è diventato il sesto marcatore più giovane della competizione, il secondo a realizzare una doppietta (prima di lui soltanto Yussoufa Moukoko del Borussia Dortmund) e il più giovane calciatore italiano in assoluto a segnare nella Champions League dei giovani.

Camarda ha superato Caligara, che ci era riuscito a 16 anni in un Lione-Juventus con la maglia bianconera. Una settimana da sogno per il classe 2008, che sette giorni fa ha trascinato la rappresentativa Under 17 contro i pari categoria della Germania, permettendo agli Azzurrini di conquistare il torneo “Quattro Nazioni”.

Tre giorni dopo la rete al Sassuolo con la formazione primavera (il primo 2008 a segnare nella competizione nella storia del Milan) e ora la fantastica doppietta al Newcastle. Un “alieno” che il club rossonero vuole blindare, dopo averlo inserito nella formazione Primavera nel 2020.

C’è chi vede in lui il nuovo attaccante del futuro dei rossoneri e anche della nazionale italiana. Chi lo sogna già con la maglia dell’Italia ai mondialo del 2026 o chi lo vede alzare trofei con la maglia del suo cuore, quella del Milan. Il calcio da sempre, da quando aveva 4 anni. Quasi per caso. Solo perché Pietro Colangelo, ai tempi responsabile tecnico dell’Afforese, piccola società al Nord Ovest di Milano, lo fece entrare sul terreno di gioco “staccandolo” dalla mano di sua madre che lo aveva accompagnato per l’occasione. L’inizio di un viaggio che deve ancora far parlare di sé. E tanto. Nel frattempo, quel ragazzino di origini siciliane (i nonni sono di San Cataldo), sta stupendo tutti a suon di gol e giocate. Il Milan se lo tiene stretto. Il campione del domani è “fatto in casa”.

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