Per il secondo anno consecutivo Maurizio Sarri si prende i tre punti al Maradona, costringendo alla resa i campioni d’Italia. La partita della Lazio, che interrompe la serie negativa delle prime due giornate di campionato, è uno splendido esempio di pragmatismo e testimonia anche l’evoluzione tattica dell’allenatore biancoazzurro, che fa fruttare in maniera straordinaria le capacità dei suoi calciatori di manovrare in contropiede.
Il Napoli mostra diverse lacune. Innanzitutto, una certa incapacità di concretizzare la nettissima superiorità nel governo del gioco e poi una fragilità difensiva, soprattutto quando si tratta di affrontare gli scatenati contropiedisti di Sarri, che chiama in causa anche la mancata sostituzione nel calciomercato di Kim, giocatore che lo scorso anno era stato spesso decisivo proprio per la sua rapidità nel chiudere le falle.
Il Napoli nel primo tempo affronta la gara con grandissima intensità e costringe la Lazio ad avere un atteggiamento estremamente prudente e a giocarsi le sue possibilità esclusivamente in contropiede. In questo scenario diventa fondamentale l’apporto di Felipe Anderson, le cui volate sulla fascia destra preparano i gol di Luis Alberto, autore di uno splendido colpo di tacco sull’assist del brasiliano al 30’ del primo tempo che sorprende Meret, e di Kamada, che al 6’ del secondo tempo, dopo un velo di Luis Alberto, insacca con un rasoterra in diagonale, realizzando un gol che risulterà decisivo.
Ancora in contropiede la Lazio trova al 21’ della ripresa anche il terzo gol con Zaccagni, che viene servito dal debuttante Guendouzi, ma l’attaccante di Sarri parte in posizione di fuorigioco e il Var interviene e annulla il gol.
Dopo soli 4’ minuti, sfruttando un rinvio corto di Juan Jesus, il francese trova il gol grazie anche a una deviazione di Mario Rui. Interviene però di nuovo il Var che manda al monitor l’arbitro Colombo, il quale annulla anche questo gol per un fuorigioco considerato attivo di Zaccagni che costringe Di Lorenzo a un rinvio affrettato.
Il Napoli reagisce con vigore in entrambe le circostanze in cui si trova sotto nel punteggio. Attacca a testa bassa e sfiora in più occasioni il gol. Nel primo tempo tirano ripetutamente in porta Kvaratskhelia, Zielinski, Osimhen, Olivera, ma Provedel e in qualche caso l’imprecisione nelle conclusioni degli azzurri non avvantaggiano il Napoli.
Nella ripresa, dopo aver trovato il gol del vantaggio, la Lazio arretra il baricentro del proprio gioco e mantiene sistematicamente tutti e dieci uomini dietro la linea del pallone. Gli spazi si chiudono e per gli attaccanti di Garcia trovare gli spazi necessari per puntare alla porta di Provedel risulta sempre più complicato. Ci prova comunque Osimhen con una conclusione dal limite che finisce alta. Nel recupero arriva la migliore occasione per gli azzurri con Lindstrom, al debutto in campionato, che conclude alto dalla breve distanza.
Napoli-Lazio 1-2
RETI: pt 30' Luis Alberto, 32' Zielinski; st 7' Kamada
NAPOLI (4-3-3): Meret 6; Di Lorenzo 6, Rrahmani 5.5, Juan Jesus 5.5, Olivera 5 (21' st Mario Rui 6); Anguissa 6, Lobotka 6, Zielinski 7 (39' st Simeone sv); Politano 5.5 (30' st Lindstrom sv), Osimhen 5.5, Kvaratskhelia 6 (21' st Raspadori 6). In panchina: Contini, Gollini, Natan, Ostigard, Zanoli, Cajuste, Elmas, Gaetano, Russo, Zerbin. Allenatore: Garcia 6
LAZIO (4-3-3): Provedel 6.5; Marusic 6.5, Casale 6, Romagnoli 6.5, Hysaj 6 (36' st Pellegrini sv); Kamada 7 (20' st Guendouzi 6.5), Cataldi 6, Luis Alberto 7.5; Felipe Anderson 7 (35' st Pedro sv), Immobile 6 (48' st Castellanos sv), Zaccagni 6 (48' st Isaksen sv). In panchina: Sepe, Mardas, Patric, Vecino, Basic, Lazzari, Gila, Rovella. Allenatore: Sarri 6.5
ARBITRO: Colombo di Como 6
NOTE: serata serena, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Zaccagni, Garcia, Luis Alberto. Angoli: 7-2 per il Napoli. Recupero: 2'; 8'
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