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Inarrestabile Carlo Ancelotti, sarà ct del Brasile dal 2024

L’annuncio della Selecao a 41 anni dalla tripletta di Pablito al Mundial del 1982

Carlo Ancelotti

Il 5 luglio del 1982, Paolo Rossi entrava nell’immaginario di tutti i brasiliani con una tripletta alla Selecao. Nello stesso giorno di 41 anni dopo, un altro italiano incrocia le strade della la nazionale più iconica del mondo: Carlo Ancelotti la allenerà dal 2024. E stavolta, ovviamente, tutti i tifosi verdeoro sperano che sia per ritrovare la vittoria. In testa il presidente Lula, triste nell’ammettere «che tra gli uomini il calcio del Brasile non è più il migliore del mondo, e ora tifiamo il Brasile delle donne al Mondiale».

Carlo Ancelotti da Reggiolo, prima giovane centrocampista da scudetto, poi colonna del Milan di Sacchi, e ancora allenatore stravincente in rossonero e al Real, passando per Psg, Bayern e Chelsea, allenerà il Brasile dal 2024, tra Coppa America e Mondiale nord e centroamericano. Anche questo, a ben vedere un incrocio del destino, perchè Re Carlo è sposato in seconde nozze con una canadese, e nel Canada sua seconda casa si svolge parte di quel Mondiale. In ogni caso, l’annuncio dato nella notte dal presidente della Cbf, benchè fosse nell’aria, è epocale: un italiano alla guida della nazionale che fu di Pelè, Garrincha, Ronaldo, nello stesso ruolo di Feola o Zagallo. «E’ la scelta migliore, lui è un vincente», hanno esultato gli attuali titolari del Brasile, Neymar e Richarlison in testa.

Prima calciatore di successo, poi grande allenatore di club e collezionista di trofei, ora la prima volta da tecnico di una Nazionale di calcio, per giunta la più vincente della storia del calcio: è un campione a sette vite, Carlo Ancelotti, che a 64 tenta una nuova sfida alla guida di una Selecao sempre più vogliosa di tornare ai tempi della gloria. Tutto, come annunciato dal presidente della Confederazione calcistica brasiliana (Cbf) Ednaldo Rodrigues comincerà appena sarà scaduto il contratto di Ancelotti in Spagna al Real Madrid, mentre in attesa del suo sbarco sulla panchina verdeoro sarà Fernando Diniz, del Fluminense di Rio de Janeiro, il responsabile ad interim dei 5 volte campioni del mondo per un anno.

Subito dopo l’addio dell’ex allenatore del Brasile Tite, in carica dal 2016, dimessosi dopo la sconfitta contro la Croazia nei quarti di finale della Coppa del Mondo in Qatar a dicembre si erano scatenate le prime indiscrezioni sul nuovo tecnico: si era parlato tra gli altri anche di Josè Mourinho, ma alla fine a spuntarla è stato l’attuale guida dei blancos. Ancelotti diventerà il quarto straniero ad assumere la guida della Selecao, il primo in quasi 60 anni, e il primo italiano in assoluto, sulle orme di Capello alla guida dell’Inghilterra. La sfida è enorme: i verdeoro inseguono la loro sesta stella da più di vent’anni, dall’ultimo titolo del 2002. Un sfida che sembra fatta apposta per il 64enne tecnico emiliano. Da calciatore esordì in Serie C nel Parma, poi la Roma e lo scudetto con Liedholm, il doppio infotunio alle ginocchia e il trasferimento al Milan dove lo volle fortemente Sacchi con cui, ha vinto due scudetti, una Supercoppa italiana, due Coppe dei Campioni, due Supercoppe Uefa e due Coppe intercontinentali. La sua carriera di allenatore è iniziata nel 1995 alla Reggiana, in Serie B. E poi Parma, Juve (dove non fu ben accolto) e Milan (2001-2009). Ancelotti, che con i suoi giocatori sa stabilire un rapporto magico e anche con i suoi tifosi (12.2 milioni i follower sul profilo Instagram, roba da star del calcio giocato) è l’unico allenatore nella storia del calcio ad aver vinto il titolo nei 5 principali campionati europei (Italia, Inghilterra, Francia, Germania e Spagna) e l’unico ad aver vinto la Champions League per quattro volte. In Europa lo hanno già ribattezzato Re Carlo o Carlo Magno. Il Brasile sperano solo di amare il loro Carlinhos.

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