La Francia è la prima squadra qualificata agli ottavi di finale del Mondiale. Conta di passare il turno anche l'Argentina che si è messa in carreggiata battendo il Messico.
L'Albiceleste nel segno di Messi
L’Argentina batte il Messico nel segno di Lionel Messi e si rimette in carreggiata dopo il clamoroso ko al debutto contro l’Arabia Saudita. Al Lusail Iconic Stadium finisce 2-0 grazie ad un mancino chirurgico della pulce e al bellissimo gol di Fernandez, che risolvono una partita tanto equilibrata quanto bloccata. In virtù di questo risultato si capovolge completamente la situazione nel Gruppo C: in testa c’è la Polonia a 4 punti, poi proprio l’albiceleste e i sauditi a quota 3 e i messicani dell’argentino Tata Martino fermi a 1. Si deciderà quindi tutto nell’ultimo turno, che avrà in programma Polonia-Argentina e Messico-Arabia Saudita. In un primo tempo equilibratissimo e soprattutto molto combattuto nella zona centrale del campo, argentini e messicani danno vita ad una gara non particolarmente emozionante. Tant’è che nei primi 45 minuti di gioco non si conta praticamente nessuna occasione da gol degna di nota. Soltanto a ridosso dell’intervallo il Messico ci prova con un calcio di punizione di Vega dai 25 metri, bloccato in tuffo da un attento Emiliano Martinez. Ad inizio ripresa è invece Messi ad avere a disposizione una punizione invitante e da posizione più ravvicinata, calciata però male e terminata alta sopra la traversa. La ‘pulcè si rifà però con gli interessi al 64’, indirizzando un mancino dal limite dell’area direttamente all’angolino dove Ochoa non può arrivare. Il Messico non riesce a rialzare la testa e nel finale capitola definitivamente con il gol di Enzo Fernandez, entrato dalla panchina e protagonista con un meraviglioso destro a giro valso il definitivo 2-0.
Mbappè ne fa due alla Danimarca
Una doppietta scintillante di Kylian Mbappè consente alla Francia di essere la prima qualificata agli ottavi di finale dei mondiali e risolve una gara complicata perchè la Danimarca, dopo un primo tempo passivo, reagisce al primo squillo del campione del Psg pareggiando e sfiorando il vantaggio. I cambi di una panchina ricca consentono a Deschamps di superare le difficoltà e di immettere forze fresche (Coman e Marcus Thuram, sotto gli occhi del padre Liam). Ma senza il sigillo di Mbappè i campioni del mondo avrebbero dovuto aspettare l’ultimo turno per ottenere la qualificazione. Si complica il cammino della Danimarca, che ha bisogno di una vittoria contro l’Australia. Mbappè, autore di 14 reti nelle ultime 12 partite con la nazionale, è il trascinatore della Francia, dopo un primo tempo svogliato. Ma ai suoi fianchi svetta Griezmann, che svaria a tutto campo con acume, continuità e qualità. Buono il primo tempo di Ndombelè e Rabiot, che commette una leggerezza nel pareggio dei danesi. Deschamps ha le carte in regola per raggiungere Vittorio Pozzo, l’unico tecnico a vincere due mondiali consecutivi. La Danimarca lotta fino alla fine ma la differenza tecnica è’ palese.
Troppo veloci gli attaccanti francesi per rischiare il saggio ma compassato Kjaer. La Danimarca sceglie Nelsson e quindi di ’italianì c’è solo Maehle, oltra agli ex Skov Olsen, Cornelius e Damsgaard. La Francia (che ha invece in campo Rabiot, Theo Hernandez e Giroud), dopo la scorpacciata di gol con l’Australia, sa che c’è poco da scherzare coi danesi, che attuano una tattica di contenimento molto attenta. Mbappè comincia con poca verve, è molto più ispirato per un tempo sulla destra Ndombelè mentre Rabiot continua a distinguersi in compagnia di un Griezmann motivato e concentrato. I ritmi cadenzati di Eriksen ispirano poco la manovra danese, quasi inesistente. Anche la Francia ha difficoltà a trovare spazi ma si rende comunque pericolosa: al 13’ Maehle e al 31’ Hojbjerg salvano sulla linea su Griezmann e Koundè. Lo spunto più interessante è al 21’ un colpo di testa di Rabiot che Schmeichel respinge in angolo. Al 36’ prima azione per i danesi, ma Cornelius sbaglia completamente il tiro. Al 40’ ghiotta occasione per Mbappè, dopo una sgroppata felice di Nbombelè, ma la conclusione del campione del Psg è fuori misura. Gialli per Christensen, Cornelius e Kounde, ma l’ammonizione di quest’ultimo è generosa perchè il fallo su Nelsson e scomposto e pericoloso.
Nella ripresa la Francia entra in campo con un altro piglio, e la Danimarca comincia subito a fare più fatica. All’11’ primo squillo di Mbappè, respinto in angolo. Poi al 14’ si libera bene Griezmann ma la conclusione è alta. Sono le prove generali del gol che arriva, inevitabile, al 16’: Mbappè mette il turbo, serve Theo Hernandez che chiude il triangolo e la conclusione dell’attaccante è perentoria e vincente. Sembra l’anteprima di una goleada, ma la Danimarca reagisce con veemenza: al 23’ su un angolo spizzata di Andersen per Christensen che anticipa Rabiot e pareggia. La Francia accusa il colpo e al 27’ Lindstrom conclude al volo e Lloris respinge. Girandola di sostituzioni e la Francia comincia ad assediare la difesa danese con sempre maggiore pericolosità. Prima c’è una sforbiciata di Rabiot, alla Giroud, che finisce alta, poi, dopo un’occasione di Braithwhite, la Francia chiude la partita al 42’: discesa di Coman, cross di Griezmann e Mbappè, da ‘rapinatorè d’area, mette dentro approfittando di un’incertezza di Schmeichel. Grande festa per la Francia e per Mbappè, che raggiunge un record di Pelè: 7 reti ai mondiali prima dei 24 anni.
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