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Italia-Lituania, Mancini perde due attaccanti: Immobile e Insigne lasciano il ritiro

Vincere con la Lituania anche senza Lorenzo Insigne e Ciro Immobile - costretti per motivi diversi a lasciare stasera il gruppo - per spazzare via le critiche e allontanare lo spettro di una mancata qualificazione ai Mondiali 2022 in Qatar, evitando di complicare tutto e doversi aggrappare all’ultima spiaggia della Uefa Nations League. È l’unica strada che può percorrere la Nazionale di Roberto Mancini, che domani sera al Mapei Stadium di Reggio Emilia (previsti 10.500 spettatori, il massimo della capienza consentita), affronta il fanalino di coda con zero punti nel girone C. I campioni d’Europa in carica devono allungare al primo posto in classifica (l'Italia ora ha 11 punti) per poi giocarsi tutto con la Svizzera, che ha 7 punti, ma due gare in meno rispetto agli Azzurri.

Dopo i deludenti pareggi contro gli elvetici domenica e contro la Bulgaria giovedì scorso, la Nazionale è chiamata al riscatto. E a spegnere le polemiche. Un po’ di pressione la si avverte, ma il ct, Roberto Mancini, smorza i toni, fa quadrato e difende i suoi. In particolare Immobile, il primo a finire sul banco degli imputati per la scarsa vena realizzativa con la maglia azzurra, a differenza di quando indossa quella della Lazio: come se più diventasse scuro il colore e più aumentasse la fatica a far gol.

«Mi sembra di essere tornati a Mario Balotelli... - ha risposto il commissario tecnico all’ennesima domanda sull'attaccante nella conferenza stampa della vigilia -. Ciro è sempre stato titolare, ci sono momenti per un centravanti in cui la palla non entra. Non vedo un grande problema sinceramente, è un momento così. Ma bisogna stare tranquilli. Magari al mondiale fa otto gol, vince la classifica cannonieri e noi vinciamo il mondiale...».

Poi allarga lo scudo, anche con un moto d’orgoglio: «Abbiamo le spalle grosse per sopportare le critiche. Questi giocatori hanno anni di esperienza. Non sono preoccupato, dobbiamo stare tranquilli e ricordarci di quelli che siamo. Psicologicamente stiamo benissimo, abbiamo vinto gli Europei e nessuno, compresi i miei migliori amici, ci credevano». Il Mancio dovrà comunque mettere in piedi una formazione non facile. Perché deve fare i conti con diffidati «pesanti» - Chiellini e Barella soprattutto, rischiando di non averli per la sfida che potrebbe essere decisiva contro la Svizzera il 12 novembre - ma anche con le gambe pesanti di chi ha giocato entrambe le gare con elvetici e Bulgaria.

Inoltre, proprio Immobile, che già traballava per lo starting eleven, ha dovuto alzare bandiera bianca e tornare a casa per un affaticamento muscolare. Con lui, in serata, è partito anche Insigne, a causa di motivi personali. Erano già out, e pure loro tornati a casa, anche Verratti e Pellegrini. Infine, Zaniolo è in forse a causa di una contusione che gli ha fatto saltare l’allenamento a scopo precauzionale. Ecco che Mancini potrebbe affidarsi in difesa alla coppia centrale Bastoni-Acerbi, mentre il trio di centrocampo potrebbe essere composto da Sensi, Pessina (possibilità che lui stesso ha avanzato in conferenza stampa) e Locatelli.

In attacco la grande incognita, anche se sono in ascesa le quotazioni di Raspadori che potrebbe avere la grande chance di giocare davanti al proprio pubblico. Difficile che ci si possa affidare a Scamacca che si troverebbe a debuttare in una gara scomoda. In conferenza stampa assieme a Mancini, Insigne ha suonato la carica: «Dobbiamo stare tranquilli perché è la nostra forza che ci ha fatto giocare un grande calcio agli Europei. Siamo sereni, abbiamo creato tanto e non bisogna buttarsi giù per non aver fatto gol. Poi chiaro che ci dispiace non avere vinto le partite ma penso che non dobbiamo nemmeno fare troppo casino, ci sta. Domani faremo di sicuro una grande prestazione e faremo gol». Peccato che lui non ci sarà.

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