L’Italia di Mancini si prende tutto: la qualificazione da prima del girone A, l’ottavo di finale a Wembley contro la seconda del gruppo C e il record di 30 risultati utili consecutivi di Vittorio Pozzo. All’Olimpico un gol di Pessina infligge la prima sconfitta a un Galles in dieci uomini per più di mezz'ora ma qualificato ugualmente in virtù della miglior differenza reti rispetto alla Turchia.
Il ct azzurro ne cambia otto rispetto al match contro la Svizzera, con la novità rappresentata da Verratti che torna dal 1' dopo l’infortunio che l'ha costretto a saltare le prime due gare. La partita segue un copione simile alla gara contro la Turchia. La prima parte di gara è bloccata, gli azzurri (con il lutto al braccio per omaggiare Boniperti) faticano a trovare spazi. La prima occasione è per Chiesa al 30'. Lo juventino controlla di petto e incrocia sul secondo palo ma è decisiva la deviazione di Ampadu sulla linea.
La rete dell’1-0 è rimandata al 39'. Punizione laterale di Verratti e Pessina tocca col destro quel che basta per superare Ward. È sua la rete che decide la partita al duplice fischio dell’arbitro: Belotti lotta su ogni pallone ma non trova la via del gol mentre Bernardeschi è poco più di una comparsa. Almeno nei primi 45' perché nella ripresa l’esterno della Juventus si mette subito in luce, al 53', con un tiro da calcio di punizione che si stampa sul palo. Poco dopo, il Galles sfiora il pareggio: Ramsey manda a vuoto Acerbi (subentrato a Bonucci) ma al momento del tiro è rimontato da Jorginho.
È l’ultimo lampo prima della svolta del match: Ampadu entra durissimo su Bernardeschi e riceve il rosso diretto. Praterie in più per l’Italia che non chiude la partita e al 75' rischia di subire gol con l’avversario più atteso: Gareth Bale che da solo dopo una sponda di Moore in area scarica alto un tiro col mancino. Nel finale c'è spazio anche per Raspadori e Castrovilli ma soprattutto per Sirigu in porta con Meret che è l’unico azzurro dei ventisei a non aver debuttato.
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