Per l'Italia è il ventiduesimo risultato, ma è anche il passaporto per la Final Four di Nations League che a ospiterà a ottobre del prossimo anno, contro Belgio, Francia e Spagna. Gli azzurri rifilano un 2-0 alla Bosnia, tre vittorie su tre per Chicco Evani e tornano a far parte dell'aristocrazia del calcio europeo.
Finalmente il buio della mancata qualificazione, tre anni fa, ai Mondiali in Russia appare lontano, questa è l'Italia del Rinascimento e del bel calcio, e la sua immagine è la bellissima combinazione "made in Sassuolo" tra Locatelli e Berardi che, con un bel tiro al volo dell'attaccante, a Sarajevo frutta il secondo gol della squadra che non sa più perdere.
Verranno test più probanti, il ct Mancini tornerà in panchina dopo il Covid senza più collegarsi telefonicamente con il "gemello" Vialli. Intanto, si gusta questa squadra che ha plasmato con sapienza, facendo riscoprire, a chi gioca e chi la segue, il gusto del gioco anche in una sera in cui il più sembrava fatto, essendo la Bosnia priva di Dzeko una rivale con meno mordente del solito. L'Italia spera di far bene agli Europei, in cui nella fase a gironi giocherà a Roma, poi ritroverà il pubblico amico in questa fase finale di Nations League sognando di fare come il Portogallo, che ha ospitato la prima edizione e l'ha vinta.
Così, grazie al pallone e alla maglia azzurra, un Paese particolarmente provato ritrova un sorriso e spera che i tempi migliori non rimangano confinati all'ambito calcistico, ma intanto si emoziona, come il ct "ad interim" Evani che ai microfoni Rai lascia trasparire commozione.
Nel primo tempo l'Italia prende subito il comando del gioco, Insigne è il suo trascinatore e l'undici che tanto aveva fatto bene contro la Polonia, e che il tecnico aveva confermato, dimostra di non aver perso smalto. La prima rete arriva al 22', dopo che Belotti aveva sbagliato due occasioni facili. Ma poi lo steso bomber del Toro si riscatta insaccando sull'assist di Insigne, partito da metà campo dopo che l'ottimo Locatelli aveva recuperato palla per gli azzurri (oggi in bianco). Così Belotti rifiata: era da un anno che non segnava in Nazionale.
Poi l'Italia continua a dominare e l'unico brivido lo provoca Prevljak, ma Donnarumma para d'istinto, mostrando la sua classe ed evitando il pari dei padroni di casa. C'è poi un palo d'Insigne, mentre nella ripresa l'Italia pensa soprattutto a controllare il gioco, fino alla conclusione di Locatelli sventata da Piric. Poi lo stesso Locatelli confeziona, in tandem con Berardi, la bella azione del secondo gol, e a quel punto la partita è chiusa., anche se rimane da annotare la traversa di Bernardeschi. E' ancora Grand'Italia, i suoi limiti si scopriranno solo in estate, agli Europei, e poi nel mini-torneo di ottobre, quando anche la Nations League avrà davvero un senso.
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