La Brigata Speloncia sarebbe guidata da Massimo Leopizzi, uno degli indagati, storico capo ultrà finito nell’indagine di Cremona sul calcio scommesse e nella clamorosa protesta in Genoa-Siena del 2012 quando i tifosi costrinsero i giocatori a togliersi le maglie 'perché indegni'.
Tra gli indagati anche Davide Traverso ex presidente dell’associazione club genoani e Artur Marashi, legato ad ambienti della 'ndrangheta. Già nel 2017 il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi era stato sentito in commissione antimafia sulle violenze della tifoseria organizzata e aveva parlato di «nutrita presenza di pregiudicati ed esponenti della malavita nel tifo organizzato del Genoa» e di «comportamenti che si avvicinano molto a quelle delle organizzazioni di tipo mafioso».
Cozzi aveva fatto riferimento all’episodio dei giocatori rossoblù costretti a togliersi le maglie da un gruppo di tifosi nel corso di Genoa-Siena nel 2012, ad armi e droga sequestrati a un tifoso che li nascondeva in un garage per conto di qualcuno e anche degli scontri tra tifoserie rivali oltre all’inchiesta sui ricatti subiti dall’ex allenatore Gasperini e dalla società. Secondo il pm, una parte della tifoseria avrebbe ricattato l'allora allenatore con minacce di contestazioni e pressioni.
Fra gli episodi presi in considerazione dagli agenti della squadra mobile c'era il litigio consumato tra ultrà e Gasperini sulla presenza negata di alcuni calciatori simbolo della squadra ai raduni dei club. A Marashi, in contatto con il pluripregiudicato Safet Altic (arrestato nel 2029 dopo una latitanza di anni) era stato affidato un servizio per gli ingressi in tribuna Vip: decisione che per la commissione antimafia destava «perplessità». ANSA
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