Finirà davanti ad un giudice, con tutta probabilità, la vertenza tra la federcalcio Usa (Ussf) e le giocatrici della nazionale, reduci dalla vittoria del mondiale, sul tema caldo della parità retributiva con i calciatori.
"Abbiamo avviato la mediazione con l’Ussf piene di speranze - ha detto la rappresentante delle atlete, Molly Levinson - ma dobbiamo interrompere questi incontri fortemente deluse dalla determinazione della federazione nel perpetuare un atteggiamento discriminatorio".
Altrettanto decisa la reazione della federazione, secondo cui "l'approccio della controparte è stato eccessivamente aggressivo e in sostanza improduttivo".
"Apprezziamo le nostre giocatrici e lo abbiamo dimostrato continuamente, fornendo loro un compenso e un supporto che supera qualsiasi altra squadra femminile nel mondo", afferma ancora la federazione, che sostiene la volontà di "continuare la trattativa in buona fede e senza forzature". (ANSA).
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