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Rossazzurri contestati, i tifosi: meglio la Primavera

Nella debache generale a salvarsi il giovane Caruso, che si è andato a infracidire dal 65’ di gioco sul pantano del «Bentegodi». Iniziata la prevendita dei biglietti della gara contro l’undici giallorosso capitolino

CATANIA. Maurizio Pellegrino aveva chiesto ai suoi una prova di maturità, la conferma di una squadra che, dopo la vittoria contro la Sampdoria, sapesse dimostrare di poter reggere il confronto sul campo con dignità e coraggio. A Verona, invece, si sono rivisti i fantasmi rossazzurri che hanno contribuito in modo determinante ad una stagione tristissima.
Già al primo affondo la squadra di Mandorlini ha sbloccato il risultato e, a quel punto, era tutta una gara in salita. Ma, al di là dell'handicap iniziale, gli etnei hanno dimostrato di non esserci né con la testa né con il cuore. Prestazione modesta, modestissima, sul piano della determinazione e dell'impegno atletico. E non può essere certo una scusa il temporale che si è abbattuto sul terreno di gioco, perché la pioggia non ha minimamente inciso sulla qualità della prestazione dei locali, capaci di andare al gol quattro volte. I rossazzurri, invece, si sono limitati ad una prestazione per onor di firma, come se la salvezza fosse già scontata o, peggio ancora, come se la retrocessione una certezza ormai consolidata. E, invece, non era così.
Certo, sperare in un miracolo al «Bentegodi» era difficile, se non impossibile, contro una formazione in gran forma e con motivazione che metterebbero le ali alle gambe di chiunque, ma non è stato tollerabile il modo in cui il Catania ha fatto maturare una sconfitta pesante, più di quanto possa far pensare il risultato.


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