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Zamparini, nuovo entusiasmo: «Quante lezioni dai nostri errori...»

Il presidente inizia l’anno all’insegna dell’ottimismo. La svolta con Iachini: «Un allenatore di buon senso, finalmente un tecnico fortunato»

PALERMO. Il primo posto in classifica ha riportato il sorriso sulla bocca di Maurizio Zamparini, che al 2014 chiede principalmente una cosa: la Serie A. «Mi manca, il nostro posto è lì con le grandi - dice il presidente del Palermo - anche se è fisiologico che un ciclo si apra e si chiuda. Noi oggi stiamo pagando anche per gli errori che abbiamo commesso, io per primo. L’inizio della nostra crisi lo riconduco all’esonero di Pioli, a cui Sogliano non diede certo una mano. Da lì tutta una serie di sbagli. Faremo tesoro di queste esperienze per ripartire e per ritrovare nuovi entusiasmi».
La prima intervista dell’anno del patron rosanero è un inno all’ottimismo, dopo un periodo delicato. Le delusioni sportive, un paio di interventi chirurgici che hanno messo alla prova la sua tempra. «Ma adesso sono qui, sto bene al centodieci per cento».

COME CI SI SENTE A GUARDARE TUTTI DALL’ALTO?
«Bene e male nello stesso tempo, perchè comunque siamo in serie B, e non è il mio posto, nè quello del Palermo».


MA NON ERA FACILE IMMAGINARE UN PALERMO PRIMO AL GIRO DI BOA DOPO L’INIZIO DI GATTUSO?
«Ho sempre avuto fiducia in questa squadra che non è poi tanto inferiore a quella del 2003, certamente non lo è nel reparto offensivo. Questa è una squadra che se dovesse andare in A potrebbe ben figurare con pochi interventi, come sta accadendo al Verona. Mi dispiace per Gattuso ma se avessimo tenuto fin dall’inizio questa media oggi avremmo almeno 45 punti in classifica».


DUNQUE, IACHINI HA MESSO TUTTO A POSTO?
«Iachini è una persona di esperienza e di buon senso. Sa come trattare i calciatori e come dialogare col presidente. Sa come pochi altri come si vincono i campionati di serie B. Sa che bisogna certe volte essere disposti anche a rinunciare al bel gioco. E inoltre è un allenatore fortunato. Quello che è mancato al Palermo nel gli ultimi due anni. Abbiamo avuto tecnici certamente bravi ma sfigati».

IACHINI ASCOLTA I SUOI CONSIGLI?

«Ci confrontiamo tutti i giorni, poi decide lui. Io esprimo le mie idee, non do consigli. Non sempre ci troviamo d’accordo ma è sua la responsabilità. Per esempio a Crotone io avrei voluto che giocasse Di Gennaro, che può essere una buona mezzala, e il tecnico ha deciso diversamente. Sa che in serie B si vince subendo pochi gol e ritengo che il nostro successo sulla Ternana sia stato fondamentale per il nostro campionato».


SI PUÒ DIRE CHE TORNARE IN A È DI FONDAMENTALE IMPORTANZA PER LA SOPRAVVIVENZA DEL PALERMO?
«Certamente per sopravvivere ai nostri livelli. Ciò non toglie che in B ci sono squadre come Latina o Carpi che fanno dignitosi campionati spendendo otto volte meno di quello che spendiamo noi».




COME CAMBIERÀ IL PALERMO IN QUESTO MERCATO DI GENNAIO?
«Nessuna rivoluzione, cerchiamo due-tre giocatori che possano darci una mano. I ruoli li sapete tutti. Avremmo voluto un calciatore come Lodi ma non è stato possibile. Proveremo a prendere qualcuno in questo ruolo e un paio di esterni».


SI PARLA MOLTO DI HERNANDEZ...
«Abel è un ottimo giocatore e mi piacerebbe se restasse. Certo, se offrissero una grande cifra ci penserei, ma non abbiamo ricevuto offerte. L’unica ipotesi per cui potrebbe andare via è uno scambio di prestiti, per acquisire qualche giocatore utile per la B. Hernandez, come Dybala, sono giocatori più adatti alla Serie A che al campionato cadetto. Sono tutte situazioni che Perinetti sta portando avanti con grande abilità».


C’È ANCHE QUALCHE VOCE CHE VORREBBE SORRENTINO IN PARTENZA...
«Non credo, abbiamo due ottimi portieri e sono contento che il pubblico di Palermo si stia ricredendo su Ujkani, io sono sempre stato convinto che era un buon giocatore e lo sta dimostrando».

CHI ARRIVA DOVRÀ ACCETTARE ANCHE LE NUOVE CONDIZIONI DI PAGAMENTO, ADEGUANDOSI AGLI ACCORDI CON I GIOCATORI CHE HANNO CONCESSO AL CLUB UNA CERTA ELASTICITÀ...

«Si ma nessuno sta perdendo nulla. Pagheremo quanto previsto dai contratti con qualche mese di ritardo e riconosceremo anche gli interessi».

E DIRE CHE FINO A QUALCHE ANNO FA IL PALERMO ERA CONSIDERATO TRA I CLUB PIÙ VIRTUOSI D’ITALIA...
«Ripeto, i cicli si aprono e si chiudono e abbiamo commesso errori. Ma abbiamo l’entusiasmo per ripartire».

UN ENTUSIASMO CHE IL PUBBLICO PALERMITANO ANCORA NON RIESCE A CONDIVIDERE...
«Credo che il problema degli stadi vuoti non sia solo di Palermo. Tutte queste regole, la tessera, i filtraggi... hanno reso difficile assistere dal vivo alle partite. Molto più comodo stare davanti la tv. In più il nostro stadio è scomodo. Spero che nostri responsabili del marketing trovino rimedio, abbiamo bisogno di generazioni nuove, dei ragazzi delle scuole, un’impresa difficile ma torneremo a riempire il Barbera».

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