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Lampo di Munoz e tanta sofferenza, gioia rosa ma esperimenti da rivedere

PALERMO. Un lampo di Munoz dopo 37 secondi di gioco. Il Palermo ha costruito la sua partita, e alla fine la sua vittoria, su questo episodio. Dopo venti minuti piacevoli, infatti, i rosa hanno lasciato campo al Pescara, che recrimina per un palo di Rizzo, un gol annullato a Schiavi (Di Bello forse troppo severo) e altre palle gol, in alcune delle quali Sorrentino ha messo qualche pezza. Iachini, dunque, ringrazia anche una buona dose di fortuna e centra la seconda vittoria in tre partite e restando imbattuto dal suo avvento sulla panchina rosa. Gli esperimenti di stasera, però, sono da rivedere. L’allenatore ha battezzato dal primo minuto la difesa a tre. Iachini decide che non è più tempo di aspettare. Neanche il ritorno di Andelkovic, impegnato con la nazionale slovena. Ecco, allora il battesimo dal primo minuto della difesa a tre con Milanovic nel terzetto davanti a Sorrentino con Munoz e Terzi. Di Gennaro neanche in panchina e Stevanovic in appoggio a Dybala e Lafferty. Ma per 70 minuti è stato più un Palermo con uno schieramento a 5 e i terzini bloccati e le due punte a vagare isolate per il campo. Insomma, del Palermo di stasera c’è da prendere soprattutto il risultato, che permette ai rosa di scavalcare lo Spezia e salire al settimo posto. Se non altro, è da apprezzare anche la grinta con cui la squadra ha difeso il risultato, considerando che negli ultimi venti minuti la gara è stata più equilibrata con Il Pescara che aveva esaurito tutte le sue energie.
Il Pescara di Pasquale Marino viene subito fulminato da uno dei gol più veloci della storia rosanero. Al secondo 37 su angolo di Dybala è Munoz a svettare su tutto e a insaccare all’incrocio. Quella del Pescara si conferma una difesa di certo non imperforabile e il gol sul pronti-via produce subito una gara con ritmi alti. Dybala e Lafferty provano a fare male. Il Pescara non sta a guardare e al 23’Rizzo colpisce un palo con un bel diagonale di Rizzo dalla distanza e Sorrentino battuto. Non è da meno Cutolo, che al 28’ ubriaca Terzi, ma spara alto da posizione favorevole. Le occasioni degli ospiti intimoriscono il Palermo che smette di giocare. Gli ospiti continuano a essere pericolosi. Cutolo svaria da destra a sinistra e al 41’ Sorrentino gli dice no su conclusione ravvicinata. I rosa, con uno schieramento in pratica sempre a cinque dietro con Morganella e Daprelà bloccati, non riescono mai a ripartire. Ai punti il Pescara meriterebbe il pari, ma il Palermo va a riposo in vantaggio.
L’inizio della ripresa rivede il Palermo troppo schiacciato dietro. Tra gli ospiti si accende anche l’ex Mascara, che al 50’ trova un corridoio per Politano, che però da posizione defilata non trova la porta a pochi passi da Sorrentino. Il Palermo è alle corde e ringrazia l’arbitro Di Bello, che nel gol di Schiavi su azione da angolo vede un fallo. Iachini capisce che è tempo di cambiare e inserisce Nogyi per Stevanovic. Ma il copione non cambia, anche perché la sostituzione non cambia lo scacchiere rosa. Al 62’ finisce la benzina anche Lafferty, al suo posto Malele. Cambia anche Marino e toglie uno stremato Cutolo per Maniero. Al 79’ fuori tra i fischi anche Mascara e dentro Padovan. Gli ultimi cambi da entrambe le parti sono al 41’: Troianiello entra per Dybala e Vukusic per Politano. Il furore del Pescara si è esaurito e il Palermo riesce a gestire il risultato con più serenità. C’è tempo sul finale anche per una conclusione dal limite di Bolzoni, sventata da Belardi. Poi la gioia finale. Ma quanta sofferenza.

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