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Rosa generosi si arrendono solo all'aiutino alla Juve

Un rigore a dir poco generoso permette ai bianconeri di battere i rosa e conquistare il tricolore. Rosanero nei guai col Genoa che affonda il Pescara. Il MIlan dà una mano e vince col Torino

TORINO. Il Palermo ci ha provato. Ha resistito alla pressione della Juve per buona parte della partita. Ma alla fine si è arreso, per colpa di un rigore molto generoso concesso dall'arbitro Romeo. Per i bianconeri è lo scudetto numero 29 e il resto per la storia non conta. Nemmeno che la Juventus, sempre a fare la partita per puro orgoglio, perchè sarebbe bastato un punto,  guadagni la vittoria con un rigore generoso concesso da Romeo e che nel finale Pogba macchi la sua stratosferica stagione con un fallo di reazione che gli costa il rosso. La partita è stata brutta e contava soprattutto per il Palermo, affamato di punti. Ma alla fine è scudetto. Con festa in campo per i tifosi che si abbandonano a qualche eccesso portandosi a casa zolle d'erba del nuovissimo stadio, e impediscono ai giocatori di scendere sul terreno per l'applauso finale; e per la squadra che negli spogliatoi bagna tutti con fiumi di champagne, anche Conte gettato in mutande nella vasca di acqua ghiacciata.  Si parte con gli schemi speculari, con il solito avvio bianconero in dominio assoluto del pallone e degli spazi. Ma la Juve di oggi, un pò per difetti congeniti (l'eccessivo accentrarsi e il cercare con troppa insistenza lo scambio stretto anzichè il cross) e un pò per la sindrome del 'braccino cortò, non riusciva a combinare nulla di concreto. Il Palermo era logicamente chiuso a riccio ma quando riprendeva palla, spesso la regalava troppo facilmente al pressing avversario. Quella buona è capitata a Vucinic al 28', ma il centravanti se l'è fatta respingere in angolo da Sorrentino. Pogba allo scadere su angolo ha colpito di testa da cinque metri mandando la palla a lato per questione di centimetri. Nella ripresa, con il Genoa abbondantemente in vantaggio con il Pescara e il Siena ko a Catania, ai rosanero il punto sarebbe andato benissimo, ma ci ha pensato Romeo al 12', quando ha giudicato da rigore una spinta in salto con il petto di Donati su Vucinic. Rigore decisamente generoso che Vidal trasforma. Il Palermo non ci sta, cambia le punte (Hernandez e Dybala per Miccoli e Ilicic) e comincia a impensierire l'avversario, oggi insolitamente impreciso nel recupero palla e lento nel ripartire. Miccoli stesso, in apertura, aveva messo i brividi a Buffon colpendo il palo da posizione esterna. Adesso però c'era un problema in più per gli uomini di Sannino, gli enormi spazi che la Juventus, dopo il vantaggio, si trovava a disposizione per il contropiede. Tre le conclusioni bianconere fallite, con Vucinic che ha calciato addosso a Sorrentino, lo stesso Vucinic che invece di tirare ha scaricato su un compagno inesistente e Peluso lento nel centrare la porta a portiere battuto. Nel finale arriva anche il legno bianconero, con Quagliarella che spara dal limite e coglie la traversa. Ma il Palermo, in uno stadio che già ormai pensava solo alla festa, allo scadere si mangia con Faurlin a due metri da Buffon la palla del pari, che avrebbe significato speranza concreta per i siciliani, mentre ora, a quota 32, possono puntare al Torino, a quota 36, sfruttando il calo di morale dei granata, anche oggi sconfitti nel finale. Ma mercoledì c'è Torino-Genoa e da quella partita dipende anche il destino del Palermo. Nel contesto odierno non possono emergere giudizi fondati, per la Juventus: che Vidal (non a caso il gol scudetto è suo) e Pogba siano fenomeni, non lo si scopre oggi. Che l'unica punta di Conte capace di tirare e realizzare sia Quagliarella, neppure questa è una novità. Che il modulo con una sola punta, soprattutto se si tratta di Vucinic, non convince, è altrettanto dimostrato dai fatti. E comunque il verdetto della stagione è di una chiarezza assoluta: in testa dalla prima giornata, la Juventus ha dominato questo campionato. Il Palermo ha perso troppi punti per strada, ma non è dispiaciuto, tranne per un aspetto, troppi palloni riconquistati e buttati via . Dybala e Hernandez possono essere gli uomini decisivi nella disperata corsa salvezza.

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