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Col Cagliari un pari che soddisfa

Una spartizione dei punti che gli allenatori del Cagliari, Ivo Pulga, e del Catania, Rolando Maran, accettano di buon grado

CAGLIARI. Cagliari e Catania non segnano e con un punto a testa rimangono in mezzo alla classifica. 0-0 giusto, ma non tutti soddisfatti. Per primo Sau, bravo a farsi sempre trovare in zona gol, ma non altrettanto a mettere dentro tre buonissime occasioni da rete complice il muro alzato dal portiere degli etnei Andujar.
E poi i tifosi, liberi di entrare nel nuovo stadio di Is Arenas (prima potevano farlo solo gli abbonati): soprattutto per la pazienza avrebbero meritato di vedere almeno un gol. Ma proprio lo stadio, già al centro delle polemiche dopo il discusso rinvio della gara con la Roma per il via libera ai tifosi da parte del presidente Cellino nonostante il divieto, prima del via del match con il Catania è stato al centro di un nuovo 'caso': la tribuna centrale (quella vip, autorità, stampa) era stata chiusa per inagibilità ma addetti del club hanno fatto comunque entrare. Una decisione che non sarà senza conseguenze, visto soprattutto il precedente. E dopo il fischio d'inizio in campo regna la prudenza. Forse il Cagliari è sceso in campo un po' spaventato dalla goleada dei siciliani con la Lazio nel turno precedente.
E nel primo quarto d'ora Conti e compagni sono rimasti troppo attaccati alla difesa a guardare Lodi, Gomez e compagni che se la scambiavano di prima. Catania che però non raccoglie: non riesce mai a trovare uno spunto per andare davanti ad Agazzi. Piano piano il Cagliari ha provato a uscire di forza soprattutto con Dessena a destra e Nainggolan a sinistra, mentre Conti è rimasto un po' guardingo qualche metro indietro.
Equilibrio, comunque, a centrocampo. Con le vere occasioni che si sono viste solo nel finale di tempo. Due nel giro di un minuto al 45' per Sau che prima salta in dribbling un avversario al limite dell'aria, poi fa lo stesso con Andujar in uscita ma si decentra troppo consentendo il recupero del portiere sul tiro quasi a botta sicura. Sarebbe stato un gol alla Messi. Sul successivo angolo, ancora un'occasione d'oro per l'ex Juve Stabia che corregge una deviazione di testa di Nené ma trova ancora una volta, a un passo dalla porta, la risposta d'istinto di Andujar. Ripresa. E al terzo minuto è ancora Sau che potrebbe girare da due passi una palla che si impenna davanti al portiere su tiro di Nainggolan. Basterebbe un tocco, forse, ma niente da fare, non sembra giornata. Tre pericoli in pochi minuti e questa volta è il Catania a essere un po' impaurito. Maran sembra ordinare ai suoi più sostanza e meno tocchetti. Il Catania si sistema meglio, fa più filtro e gli spazi - anche se entra un Pinilla che sembra ispirato - si restringono. I siciliani cambiano le cose davanti con gli ingressi di Morimoto e Castro e riprovano la strada del palleggio con Almiron, che entra e becca subito un'ammonizione, a dettare i tempi. Obiettivo più o meno raggiunto perché i due portieri la palla la vedono soltanto a trenta metri: il Cagliari ci prova di più, ma non ha né la forza né la testa per aggirare o sfondare. E tiri in porta non se ne vedono.

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