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Pazzo pareggio contro il Chievo: 4 a 4

I rosanero salutano il Barbera con una partita folle: in vantaggio di due gol, subisce quattro reti di seguito dai clivensi per poi pareggiare nel finale. Miccoli protagonista: tripletta per lui

PALERMO. Pazzo Palermo. Super Miccoli. Si può riassumere così il 4-4 di oggi tra Palermo e Chievo, ultima partita casalinga di una stagione più ricca di ombre che di luci in casa rosanero. Non è un caso che anche nell’ultima uscita al Barbera di questa stagione sia stato ancora una volta il capitano a illuminare la scena. Tre gol, una traversa e un assist. Al fischio finale lo stadio è tutto per lui. Se questa è stata davvero l’ultima, Miccoli non poteva scegliere modo migliore per congedarsi dal pubblico che ormai lo ha adottato. Per il resto, tutto il Palermo ha messo in scena molte delle varie contraddizioni di tutta l’annata. Capace di una partenza sprint con due gol, i rosa hanno fatto poi acqua dietro, riuscendo a prendere quattro gol da un Chievo ormai salvo. Com’è successo in altre circostanze, Miccoli tira fuori i suoi dalle sabbie mobili, firmando una tripletta che lo porta a quota 16 in campionato e portando il pallone a casa. È stata forse anche l’ultima partita di Migliaccio. Anche per lui tanti applausi e una prova sopra le righe grazie a un rigore procurato e a un assist. È stata sicuramente l’ultima sulla panchina del Barbera per Bortolo Mutti. La missione salvezza è stata compiuta, ma i risultati prodotti non bastano per una riconferma per il prossimo campionato. 


In quella che potrebbe essere la sua ultima partita al Barbera con la maglia del Palermo, Miccoli si mette subito in evidenza. Prima al 6’ con una conclusione da fuori di poco alta sopra la traversa. E poi al 10’, quando realizza la rete del vantaggio dal dischetto. Il calcio di rigore al 9’, fischiato dall’arbitro Gervasoni, è netto dopo il sandwich di Rigoni e Jokic che stritolano Migliaccio. E se questa deve essere proprio l’ultima esibizione, il capitano vuole lasciare il segno. E dopo nove minuti si ripete. Ancora una volta, al 19’, è prezioso l’apporto di Migliaccio (anche per lui oggi probabile addio al popolo rosanero). La difesa del Chievo non libera bene un pallone vagante e il centrocampista napoletano serve di testa un assist d’oro a Miccoli che scatta sul filo del fuorigioco. Per il numero 10 rosa è un gioco da ragazzi controllare il pallone e battere per la seconda volta Sorrentino. Il Chievo non ci sta e al 27’ si guadagna un calcio di rigore. Pellissier rimette un pallone in mezzo in area che trova l’impatto col braccio sinistro di Pisano. Gervasoni non ha dubbi, ma il penalty sembra troppo generoso, considerando la distanza minima tra il braccio e il corpo del terzino rosa. È poi lo stesso capitano gialloblu a spiazzare Viviano e ad accorciare le distanze. Ma non finisce qui in questa mezzora con le difese allegre tipiche delle partite di fine stagione. Dopo appena un minuto, infatti, gli ospiti mettono a segno anche la rete del pareggio. Troppa libertà concessa agli attaccanti di Di Carlo in occasione di una punizione battuta dal cerchio di centrocampo. Pellissier e Uribe sono liberi di dialogare e quest’ultimo al 30’ batte Viviano con un sinistro che si piazza all’angolino. Da qui alla fine del primo tempo non succede altro.

Quando si dice, un cambio azzeccato. Il secondo tempo inizia con il gol a bruciapelo di Luciano appena entrato per Hetemej. Nell’occasione, pasticcio di Silvestre che regala palla a Uribe. La punta ha il tempo di servire l’accorrente Luciano che segna a due passi dalla linea di porta. Sorpasso completato. Il pubblico del Berbera è svilito. I cori non sono dei più amichevoli e denotano tutta la delusione per una stagione storta dall’inizio alla fine. Gli unici applausi quando la palla finisce tra i piedi di Miccoli, o Migliaccio. E quando entra in campo al 58’ Balzaretti per sostituire Bertolo. Nello stesso istante entra anche Hernandez per Budan. E al 65’ Mutti si gioca anche l’ultimo cambio, facendo uscire Zahavi per Vazquez. Il Palermo ci prova con le ultime forze che restano. Ma il Chievo fa festa sulle macerie della difesa rosa.


La banda del buco Silvestre-Milanovic concede spazi enormi a Pellissier che al 72’ si trova libero di infilare ancora una volta Viviano. Come al solito, l’ultimo ad alzare bandiera bianca è Miccoli che al 74’ mette in mostra un altro pezzo del suo repertorio: il gol in acrobazia. È spettacolare la mezza girata che batte Sorrentino per la terza volta, dopo la pennellata di Donati. Il capitano, però, oggi sembra avere una quantità inesauribile di conigli dentro il suo cilindro. Un altro viene tirato fuori all’85’, quando un suo calcio di punizione, però, centra in pieno la traversa con Sorrentino che resta a guardare. In caso di gol, per il Romario del Salento sarebbe stata apoteosi più che meritata. Il cuore rosa, però, viene premiato all’89’. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto dal solito Miccoli è Silvestre a depositare in rete, facendosi perdonare una prova scadente in difesa. E dire che inizialmente quel corner non era stato neanche dato. Solo il gesto di fair play di Acerbi del Chievo ha fatto sì che guardalinee e Gervasoni tornassero sui propri passi.

Non ci sono altre emozioni. Si mischiano fischi e applausi al termine della gara. Chi si prende l’ovazione è sicuramente il re del Barbera, Miccoli.

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