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Ciclone Ibrahimovic: il Milan vince 4 a 0

Show dello svedese, autore di una tripletta, contro i rosanero, assolutamente incapaci di fermare lo strapotere dell'attaccante. In gol anche Thiago Silva. Migliore in campo per i siciliani il portiere Viviano

PALERMO. Se qualcuno si è chiesto quale potesse essere il livello di rabbia dei milanisti per gli errori arbitrali di Milan-Juve di una settimana fa, oggi ha avuto la risposta nei primi trentacinque minuti della sfida al Palermo. A questa rabbia si è aggiunta la grande voglia di un certo Ibrahimovic che veniva da uno stop di tre giornate di campionato per squalifica. Tutto questo ha rappresentato un cocktail letale per il Palermo, che ha resistito appena venti minuti, prima di soccombere sotto i colpi dei campioni d’Italia, oggi letteralmente indemoniati che hanno inflitto ai rosa un pesante 0-4. Di contro, c’è stato un Palermo che ha come unica attenuante il fatto di aver dovuto inventarsi una nuova difesa, con ruoli adattati per colpa delle assenze di Silvestre e Balzaretti. Per il resto, parlano i numeri. Il Palermo di Mutti ha segnato tanto, è vero. Ma rimangono sul groppone ben 25 gol subiti in undici gare giocate. Una nave che imbarca più di due gol a partita. Troppi.



Nei primi minuti il pallino del gioco è in mano del Milan. Ma per passare, serve un errore del Palermo. Errore che arriva al 21’ da parte di Mantovani, che rovina il buon anticipo, andandosi a impelagare col pallone tra i piedi. Ne approfitta Robinho che, grazie a un rimpallo, riesce a servire Ibrahimovic che non sbaglia davanti a Viviano. Un colpo di testa di Budan e un parapiglia in area rossonera. Sta in tutto ciò la reazione dei rosa. La rabbia di Ibra per le tre giornate di squalifica, però, non si è esaurita. Al 31’ e al 35’, infatti lo svedese mette al tappeto il Palermo con altri due gol. Nulla da dire sulla fattura dei gol del numero undici rossonero. Ma questi due gol sembrano della serie “vuoi vincere facile?”. Sia Pisano nella prima occasione, sia Donati nella seconda lasciano troppo tempo e spazio alla punta per fare ciò che vuole. Il primo tempo si potrebbe così chiamare tranquillamente Ibra-show. E dopo le esperienze con la maglia dell’Inter, ancora una volta Ibra-cadabra si traveste da incubo al Barbera per i tifosi rosanero. Allo scadere dei quarantacinque minuti, il Palermo è un pugile alla corda.



Gli uomini di Mutti nella seconda frazione di gioco rimangono negli spogliatoi. Il Milan fa quello che vuole e l’unico che si diverte, si fa per dire, è Viviano con un paio di interventi. Ma si deve arrendere anche una quarta volta. Stavolta è Thiago Silva di testa a trafiggere i rosa, dopo un cross perfetto del neo entrato El Shaarawy. Mutti decide di coprirsi per evitare un passivo più pesante di quanto già non lo sia. Fuori Bertolo per Aguirregaray e Budan per Della Rocca. Per fortuna, anche il Milan ha deciso di far terminare la partita in anticipo e il risultato finale è fissato sullo 0-4, con un Palermo che fa sussultare i suoi tifosi solo con un palo di Barreto.
Il Milan dà un segnale chiaro in chiave scudetto. Quello dato dal Palermo, in vista di altre sfide ravvicinate con altre big come Roma (la prossima settimana i giallorossi ospiti al Barbera) e la Juve, è un segnale non incoraggiante.

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