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Manita alla Lazio: 5 a 1

PALERMO. Per firmare la decima vittoria casalinga in questo campionato, il Palermo non ha scelto un modo banale. I rosanero demoliscono la Lazio, colpendo i biancocelesti con una “manita” che lascia il segno. Cinque sberle di un Palermo perfetto, che non si è mai accontentato neanche a risultato acquisito. Il gol di Kozak sul finale non rovina la festa. È vero, la Lazio veniva dall’impegno in Europa League e soprattutto è arrivata a Palermo falcidiata dalle assenze in difesa. Assenze che hanno costretto Edi Reja a inventarsi una formazione di emergenza con una difesa a tre che però è finita per soccombere contro un Palermo in formazione tipo. Donati ha preso ormai per mano la squadra e Miccoli è il solito inventore che tra le mura amiche del Barbera in questo momento sembra prendere le sembianze di un supereroe dei fumetti. E come nell’ultima cinquina contro il Genoa ancora una volta, il tabellino indica cinque marcatori diversi, dalla difesa alla attacco, confermando la sinuosa musica suonata dall’orchestra Palermo in casa, dove stasera il Palermo ha firmato il trentesimo punto in classifica dei 34 totali conquistati.



La manovra del Palermo è avvolgente fin dai primi minuti di gioco. I continui cambi di fronte orchestrati dal destro di Miccoli prendono alla sprovvista l’assetto di emergenza dei biancocelesti di Reja, che deve fare a meno di alcuni elementi in difesa e si deve affidare a una difesa a tre, dove il centrale è addirittura il regista Ledesma. E per scardinare una Lazio in confusione al Palermo occorrono solo dieci minuti. Al 10’ finalmente Barreto. Il paraguaiano, servito dal capitano, trova la via della rete da fuori area. Verrebbe da dire che non si tratta di un caso. L’ex di Reggina e Atalanta nelle ultime gare ha provato sempre più spesso la soluzione dal limite e stavolta è stato premiato. Ma Barreto non è l’unico cecchino nel centrocampo del Palermo in questa sfida con la Lazio. Anche Donati, già leader indiscusso del centrocampo rosa, si inventa una grande parabola al 20’ che costringe Marchetti a ripescare per la seconda volta il pallone dentro la propria porta. Lazio in confusione, Palermo padrone del campo che a tratti offre spettacolo. L’incubo per la Lazio e per il suo presidente, Claudio Lotito, seduto in tribuna al Barbera non finisce. Al 42’ Silvestre ribadisce come il tre sia il numero perfetto, segnando il suo terzo gol in campionato che vale il 3-0 sui biancocelesti. Nell’occasione il difensore argentino raccoglie di testa alla perfezione l’ottavo assist nelle ultime sei partite del solito Miccoli. La rete conclude nel migliore dei modi il monologo rosanero dei primi quarantacinque minuti.



Gli uomini di Mutti, però, non sono sazi. I rosa, infatti, iniziano la seconda frazione di gioco per come avevano terminato la prima. E impiegano appena due minuti per calare il poker. Magistrale l’assist di Barreto che lancia Budan solo verso Marchetti. La punta croata mantiene la freddezza e a passeggiare sulle macerie biancocelesti. Al 51’ l’assist di Ilicic entra come una lama nel burro in mezzo alla scapestrata difesa laziale. Per Miccoli è un gioco da ragazzi battere per la quinta volta Marchetti. Nella festa di oggi non poteva mancare il timbro del capitano. La Lazio ha uno scatto d’orgoglio e crea due occasioni lampanti con Alfaro e Gonzalez.


Ma stasera c’è anche la prestazione di Viviano a rendere sempre più nera la serata di Ledesma e compagni. Intanto, vista la piega presa dalla partita che vede un Palermo condurre sulla bambagia, al 63’ Mutti decide di inserire Vazquez per Budan. Sarà poi anche il turno di Bertolo al 72’, che entrerà al posto di Barreto. I rosa frenano, ma neanche troppo. Perché quando hanno la minima opportunità provano sempre a fare male. Come quando al 74’ partono in contropiede Miccoli e Vazquez e Dias, già ammonito, è costretto a stendere il trequartista argentino per fermarlo. Il fallo gli costa il secondo giallo e l’espulsione. Al 40’ il gol di Kozak, subentrato a Klose a inizio della ripresa, serve solo per le statistiche.
Ma se a fine partita i protagonisti rosanero sono più arrabbiati per questo gol subito che per questa prestazione sontuosa, allora il Palermo di Mutti, in zona Europa League all’ottavo posto, è davvero sulla strada giusta.

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