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Mantovani, un gol per disfare le valigie

L'ultima rete segnata al Genoa e il ritrovato posto da titolare segnano l'inizio di una nuova avventura in rosa per l'ex difensore del Chievo. "Io e la mia famiglia abbiamo passato un momento difficile, il mio lavoro mi sta ripagando"

PALERMO. Prima il cambio di allenatore. Le ultime uscite giocate da titolare e poi anche un gol che ha dato ulteriore slancio. Andrea Mantovani, dopo la rete siglata al Genoa, ha probabilmente svuotato le valigie che aveva preparato a fine anno quando ancora c’era Mangia che, pur considerandolo un esempio da seguire per tutti, non lo ha mai tenuto realmente in considerazione. E avrà messo nel cassetto anche quel biglietto aereo, destinazione Bologna, dove lo aspettava il tecnico Stefano Pioli.

"Restare a Palermo? Se il presidente e l'agente dicono così...". «Certo, poi le vie del mercato sono infinite, ma io in questo momento sono a disposizione del Palermo. Se Zamparini e il mio procuratore dicono che resto, sarà così. Sono rimasto anche nei momenti più difficili e mi riferisco ai primi sei mesi. E il cambio di allenatore mi ha fatto rivedere certi piani che avevo discusso con la società. Ma se è andata com’è andata non è colpa di nessuno. Ci sono stati dei stravolgimenti che mi hanno coinvolto e che mi hanno fatto entrare in un vortice negativo. Ero arrivato con certe aspettative e poi sappiamo cosa è successo. Non credo sia rimasto ai margini per demerito mio, perché non avevo avuto molte occasioni di mettermi in mostra. L’importante è aver tenuto duro ed essermi sempre comportato bene».

Un gol per la famiglia. Già, il lavoro e la disciplina stanno ripagando l’ex difensore del Chievo. La rete al Grifone di domenica scorsa è stato un altro premio. «È stata una grande soddisfazione. Per me e la mia famiglia è stato periodo difficile e quindi dedico a loro questo gol. A mia moglie che mi regalerà un’altra figlia tra poco e a mio figlio di tre anni che pochi giorni mi aveva chiesto di segnare per lui».
Al centro della difesa, ritorno all'antico. Il gol, certamente. Ma per Mantovani adesso è stato più importante ritrovare un posto da titolare. E, in questo caso, tornando all’antico, ricoprendo il ruolo di difensore centrale al fianco di Silvestre, dopo anni trascorsi come terzino sinistro. «Io nasco come centrale e mi sono sempre adattato con buoni risultati come terzino. Ma non ho mai dimenticato la mia natura. Anche Mangia sapeva che poteva contare su di me come centrale di difesa. La cessione di Cetto? Anche con questa partenza, credo che siamo coperti in difesa. E poi all’occorrenza c’è Migliaccio che può indietreggiare in difesa».
Uomo di Pioli, basta con questa etichetta. Mantovani, inoltre, ci tiene a scrollarsi di dosso l’etichetta di uomo di Pioli. «Mi fa ridere questa cosa, però è sempre stato così per me. Ogni volta gli allenatori che mi hanno avuto, mi hanno sempre voluto nelle squadre dove andavano ad allenare. Da Di Carlo a Inchini, fino a Tesser. Sanno come sono, e probabilmente è per questo motivo. Con Pioli è stato lo stesso, ma non è andata bene».
Pazienza ed equilibrio per battere il Novara. Infine, il difensore rosa focalizza l’attenzione sull’impegno di dopodomani in casa contro il fanalino di coda, Novara. Una sfida per dare continuità. «Serve una vittoria per consolidare quanto di buono abbiamo fatto col Genoa. È, però, una partita pericolosa da approcciare nel modo giusto. Dobbiamo avere pazienza e attaccare con equilibrio. Loro hanno un attacco importante, Mascara e Caracciolo arrivano da squadre importanti. Ma ci sono altre individualità da tenere d’occhio come Rigoni e Mazzarani, che ci ha segnato all’andata».

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