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Mutti non si sente a un bivio: "Lavoro tranquillo"

Il tenico del Palermo pronto a lanciare dal primo minuto Viviano e Donati. "Una vittoria col Genoa scaccerebbe lo stresso mentale"

PALERMO. Bortolo Mutti non vuole sentire parlare di bivio. A chi gli chiede se quella di domani contro il Genoa possa essere la partita decisiva per la sua permanenza sulla panchina del Palermo, il tecnico rosanero risponde con la solita pacatezza e tranquillità che lo hanno contraddistinto dall’inizio della sua seconda avventura in rosa.

Una vittoria per scacciare lo stress. «Non sta a me dire se questa sarà per me una partita decisiva. Posso solo dire con certezza che noi abbiamo lavorato con grande tranquillità. Non mi strappo i capelli per la situazione che c’è, vado avanti nel mio lavoro. Certo, la vittoria sarebbe importante per dare spessore alla classifica e per togliere stress a livello mentale. Ma non dovremmo cadere nell’errore di pensare di aver risolto tutti i problemi se dovessimo vincere. Sperando anche nell’apporto del pubblico. Per uscire da certe situazioni c’è bisogno di tutti», ha detto oggi in conferenza stampa a Boccadifalco il tecnico rosanero.
 
Subito Viviano e Donati. Il tecnico, però, è cosciente di quanto siano fondamentali i tre punti di domani contro il Genoa allenato dal collega marsalese, Marino. Mutti è quindi pronto a giocarsi subito le due nuove carte che la società gli ha messo tra le mani. «Viviano e Donati si sono messi a disposizione e l’intenzione è quella di utilizzarli. Valuterò fino a domani mattina, ma ci sono buone possibilità che siano subito della gara». E l’allenatore rosa spiega quello che il nuovo centrocampista rosanero può dare in più rispetto ai compagni Della Rocca e Bacinovic, anche se non vuole che venga considerato l’uomo dei miracoli. «Donati ha sicuramente più esperienza e più personalità in un ruolo che ne richiede. Inoltre, quello del giocatore davanti alla difesa è un ruolo che gli calza di più rispetto a Della Rocca. Per quanto riguarda Bacinovic, invece, è stata fatta una scelta e così avrà la possibilità di giocare. C’era la voglia di dargli una mano, però è un ragazzo un po’ smarrito che deve ritrovarsi. Ha avuto addosso troppe responsabilità, che magari al momento non è in grado di sopportare. Era contento della scelta che ha fatto (Bacinovic lunedì sarà operato e poi si legherà al Padova, ndr) perché vuole giocare».
Dubbio Budan-Pinilla. Contro il Genoa, Mutti spera in un Palermo più aggressivo e cattivo «per mettere in soggezione gli avversari. Non dobbiamo stare a guardarli». E il tecnico si affiderà a Ilicic e Pinilla, lasciando in panchina Vazquez. Da decidere ancora il partner d’attacco per il capitano. «Quello tra Budan e Pinilla è ancora l’ultimo dubbio da sciogliere. Per il resto la squadra è quasi fatta. Da adesso, bisogna dare un assetto preciso e stabilire certe titolarità che responsabilizzino i giocatori. Troppe formazioni sono state cambiate fino a questo punto, circa diciotto e non va bene. Vazquez? Il ragazzo è intelligente e non la vede come una bocciatura. Se devo fare giocare due punte, devo lasciare fuori un trequartista e Ilicic mi sembra più pronto e maturo per la Serie A». Mutti, invece, esclude le ragioni di mercato nell’esclusione di Alvarez dalla lista dei convocati. «Ho detto che non voglio portare più di 21 giocatori. Voglio anche far spendere di meno alla società – scherza Mutti -. Non c’è da scandalizzarsi, nessuna bocciatura».

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